Da idea a progetto: il museo del vino muove i primi passi verso una concreta realizzazione a Verona, passando da idea, proposta dal consigliere regionale Enrico Corsi, a progetto concreto. Della sua fattibilità si è discusso ieri mattina in Gran Guardia, dove è stata illustrata la legge regionale per l’istituzione degli Eco Musei del Vino in Veneto e le caratteristiche della struttura museale che si intende aprire negli spazi delle Gallerie Mercatali dell’ex mercato ortofrutticolo, davanti alla fiera.
Un progetto ambizioso che mira a promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio veneto e incoronare Verona capitale enologica d’Italia e d’Europa, ma non solo. Il Museo del vino si svilupperà attraverso un percorso esperienziale sul vino, in grado di attrarre centinaia e migliaia di visitatori nella città scaligera. Un grande volano per il comparto turistico e per l’economia del territorio veronese.
L’idea è quella di strutturare il museo per aree tematiche, come ad esempio: dalla storia del vino fin dalle sue origini ai nostri giorni; metodi e tecnologie di coltivazione della vita; geo localizzazione e le caratteristiche dei vari vini; sistemi di coltivazione e morfologia del terreno; come degustare e conoscere i vari vini i colori e i profumi; vivere l’emozione nel visitare un vigneto o una cantina con la realtà aumentata; la degustazione e l’abbinamento dei vini ai cibi locali; l’enoteca dei vini nazionali e internazionali. insomma una sorta di Vinitaly aperto 365 giorni all’anno.
“Una idea di promozione del territorio nata prima del Covid – ricorda il sindaco Federico Sboarina – e divenuta oggi ancora più importante ed efficace per rilanciare tutta la straordinaria filiera produttiva veronese legata al vino. Un prodotto che rappresenta non solo una risorsa economica fondamentale del territorio ma, anche, un attrattore di rilievo per i grandi flussi di visitatori legati all’enoturismo. Il progetto, quindi, supportato da una legge regionale approvata nel 2020, diventa in questa nuova fase di ripartenza, un concreta possibilità da rendere efficace quanto prima. Per ritornare competitivi servono idee, progetti e supporto da parte di tutti. È una chiamata alle armi, rivolta a tutte le realtà istituzionali ed economiche del territorio. Come avvenuto per il ‘progetto 67 colonne’ a sostegno di Fondazione Arena o per l’aumento di capitale di Veronafiere, il lavoro di squadra ed il supporto devono arrivare da tutti i principali protagonisti del tessuto imprenditoriale veronese”.
“Verona è la capitale del vino in Italia – sottolinea il sottosegretario all’agricoltura Gian Marco Centinaio – ed è anche la migliore location per l’apertura di un museo dedicato al mondo dell’enologia. Una bellissima soluzione, a cui il Ministero riconosce il suo pieno sostegno, come la volontà di essere partner effettivo nel progetto di realizzazione. Verona è una realtà turistica che prima dell’emergenza Covid movimentava circa 18 milioni di visitatori fra la città e la provincia. Il museo può rappresentare una possibilità in più per il sostegno di questo settore, offrendo una un nuovo attrattore d’interesse per i flussi di visitatori collegati all’enoturismo”.
Anche l’assessore regionale all’agricoltura del Veneto, Federico Caner, ha partecipato, in videoconferenza, alla presentazione del progetto di fattibilità di Mu.Vin.: “Un’iniziativa di grande pregio che va nella direzione auspicata dalla nostra Regione. Nella legge regionale che istituisce le strade del vino, il Veneto ha incluso i musei come strumento di promozione dell’offerta turistica integrata del territorio e valorizzazione della cultura materiale della vite e del vino espressa dalle sue comunità locali. La legge coglie in pieno il significato del sistema vitivinicolo veneto, frutto di storia, territorio e sapere umano, che ha saputo e continua a coniugare tradizione e innovazione per poter diventare il primo sistema produttivo in Italia e tra i primi sistemi al mondo”.
Caner ha poi ricordato alcuni numeri che segnano i traguardi raggiunti dal Veneto: “Il 70% delle uve vendemmiate va a DOC e DOCG e solo l’8% a generico vino da tavola – ha detto l’assessore –. Il vino veneto rappresenta il 25% del totale del vino in Italia e il 30% del vino DOC/DOCG dell’intero Paese. Sul fronte dell’export il Veneto detiene la quota del 36% delle esportazioni del vino italiano (2,3 Mld) con 1850 aziende che esportano, che vuol dire quasi una cantina su due”.