Ecco spiegato come un emendamento esce dalla porta e rientra dalla finestra. Stiamo parlando della modifica per liquidare i soci privati di A22, esclusa dalla manovra finanziaria per il parere contrario della Commissione Bilancio della Camera, che rientra adesso, quasi in sordina, nel decreto Ristori quater su proposta del governo.
Questa mossa non fa altro che dimostrare la volontà del governo di chiudere in fretta la partita che si è aperta 6 anni fa quando è scaduta la concessione dell’autostrada Modena-Brennero.
Lo aveva annunciato già la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, che in sostanza aveva dato un ultimatum ai soci privati: accettare l’ipotesi della società in house, interamente pubblica (che vale una concessione per i prossimi 30 anni), oppure una gara dall’esito incerto nel 2021.
Resta però ancora da verificare se al nuovo emendamento sarà dato spazio in Aula, o se la discussione sarà rimandata più avanti, magari con un provvedimento specifico. E molto dipenderà anche dagli equilibri politici del Parlamento.
La liquidazione affrettata dei 4 soci privati – Serenissima, Infrastrutture Cis, Banco Bpm e Società italiana per Condotte d’Acqua -, che detengono il 14% delle quote, potrebbe configurarsi come un esproprio con conseguenze giuridiche pesanti.
Ora la modifica viene proposta come emendamento, dopo la decisione della Corte dei Conti che aveva stimato in 70 milioni il valore massimo della presenza dei privati, contro i 160 milioni invece calcolati dalla controparte.
La questione non sembra vicina ad una risoluzione e Il Corriere del Veneto ha avanzato una interessante proposta in 4 punti:
- procedere con una mini-proroga di 2 anni e mezzo (in modo che sia concomitante con con il termine della legislatura); in questo modo si potrebbe sbloccare subito il Piano degli investimenti (4,1 miliardi), che altrimenti slitterebbe in avanti.
- istituzione di un Gruppo di lavoro per la definizione della nuova concessione di AutoBrennero, guidata del Ministero di riferimento e aperto ad una ristretta rappresentanza dei territori, per definire la strategia più adatta per istituire la società in house e la concessione trentennale.
- definire all’interno del Gruppo di lavoro quelle modifiche sulla governance della futura società in house, riequilibrando gli assetti tra Roma e i territori.
- arrivare, con i soci pubblici di A22, ad una nuova strategia unitaria per la gestione dell’importante arteria autostradale.
L’ipotesi di una mini-proroga potrebbe inoltre incontrare il favore di Bruxelles, per evitare ulteriori rimpalli e infiniti contenziosi che di fatto immobilizzerebbero una delle più importanti infrastrutture del Pese