Dall’inizio dell’anno ci sono stati 45 gli incidenti nel tratto dell’A4 tra Latisana e San Donà, in pratica uno ogni tre giorni, l’ultimo martedì con un tamponamento tra mezzi pesanti che ha portato alla chiusura dell’autostrada per ben quattro ore causando parecchi disagi alla viabilità ordinaria.
La terza corsia è ancora solo sulle carte e Autovie Venete ha deciso di lasciare per ultimi questi 27 chilometri in quanto, in caso di incidente, il «bypass» dell’A28 (Portogruaro- Conegliano) prima, e A27 (fino a Mestre) poi, permetterebbe di evitare blocchi e disagi agli automobilisti.
Però adesso il presidente Maurizio Paniz chiede al governo di «sbloccare» 440 milioni per indire la gara e partire con i lavori. Da tempo infatti le categorie economiche denunciano le perdite economiche delle aziende a causa di chiusure e rallentamenti.
Ma c’è un problema: la concessione della società è scaduta nel 2017 e Autovie Venete si trova ora in regime di prorogatio fino alla conclusione dei lavori già appaltati, in attesa che subentri la Società autostradale Alto Adriatico a cui il governo affiderà la gestione dello stesso tratto. Dare il via libera ad un investimento così cospicuo vorrebbe dire allungare ulteriormente la deroga o rinnovare la concessione ad Autovie, situazione che andrebbe contro la normativa europea che prevede la gara.
Autovie Venete oggi è controllata al 75% da Friuli Venezia Giulia e Veneto, il rimanente è composto da soci privati, la newco subentrante sarebbe composta esclusivamente da soci pubblici (le due Regioni), e questo permetterebbe di superare le resistenze. Il passaggio di consegne però è ancora arenatoal ministero delle Infrastrutture.
Per questo i vertici di Autovie Venete si sono incontrati nella sede della Regione con il presidente del Veneto Luca Zaia e il presidente del Friuli Venezia Giulia (e commissario della terza corsia) Massimiliano Fedriga, cercando di definire un’azione condivisa per superare queste difficoltà
“Zaia e Fedriga bussino a Roma, follia non mettere risorse in un’autostrada così”, dice Paniz, cercando di porre rimedio alla questione del passaggio di consegne. Friuli Venezia Giulia e Veneto avevano anche firmato un protocollo di intenti che prevedeva la possibilità per il governo di affidare la concessione trentennale a una società interamente pubblica. Il problema è come, ma soprattutto quanto, liquidare i privati.