ABB ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Marostica e il conseguente licenziamento dei 60 dipendenti, entro il 2021.
La multinazionale elettrotecnica svizzero-svedese, con sede a Zurigo e operante nella robotica, nell’energia e nell’automazione, in oltre cento paesi del mondo, è il risultato della fusione, avvenuta nel 1988, tra la società svedese Asea & Brown e quella svizzera Boveri & Cie.
Nel 1989, ABB ha acquisito Elettrocondutture, società milanese, specializzata nella produzione di interruttori “salvavita”. La società è quotata alle borse di Zurigo, Stoccolma e New York.
L’intenzione manifestata dal Gruppo è quella di esternalizzare gradualmente tutte le attività svolte attualmente nello stabilimento di Marostica. La conferma è arrivata dopo l’incontro tra i vertici aziendali e i rappresentanti dell’amministrazione comunale, capeggiati dal sindaco Matteo Mozzo.
I sindacati, sul piede di guerra, annunciano che per il momento non ci saranno scioperi, anche se è già stato proclamato lo stato di agitazione, in attesa del prossimo incontro con la Società, previsto a breve.
Non sembrano esserci grandi speranze di salvare i posti di lavoro, dei 60 dipendenti, ancora lontani dall’età della pensione, anche se da parte dell’azienda sono giunte le rassicurazioni sull’attenzione che avranno nei confronti di tutto il personale.