Per l’azienda di Valbelluna e per il suo commissario Maurizio Castro non c’è pace. Dopo una serie infinita di vicissitudini, superate abilmente, grazie alla determinazione del Commissario Straordinario e ad un Tavolo tecnico organizzato dall’assessore Elena Donazzan, ora Acc deve vedersela con il placet della Commissione Europea, “necessario affinché si aprano i cordoni del prestito-ponte”, per garantirne la sopravvivenza fino all’avvio del progetto ITALCOMP, ossia la fusione con Embraco, azienda torinese dello stesso settore, per creare il grande polo nazionale dei compressori per frigoriferi.
Questo placet, atteso per il mese di ottobre, in realtà slitterà alla fine di dicembre, riportando Acc in una situazione, seppur momentanea, di difficoltà. Le tre banche, Ifis, Intesa e Unicredit, disposte a concedere il credito, hanno subordinato il finanziamento al benestare della Commissione Europea e alla garanzia del Ministero Economia e Finanze.
La questione è che adesso la Commissione guidata da Ursula von Der Leyen ha chiesto, come da prassi, chiarimenti al Ministero dello Sviluppo Economico, che sta seguendo la vicenda, e tutto sarebbe normale se non fosse per la mancanza di liquidità, che ancora una volta, costringerà Castro a cercare nuove soluzioni.
Gli ordini per fortuna non mancano, ma il Commissario dovrà stare attento al centesimo, proprio in un momento in cui avrebbe voluto puntare sull’incremento della produzione, secondo la sua strategia di rilancio.