Se ne va a 88 anni Jean Paul Belmondo, una delle icone più amate del cinema di tutti i tempi. Nel 2001 era stato colpito da un ictus e per otto anni si era allontanato dalla scena pubblica. Poi si era ripreso dando il via a una nuova fase della vita, idealmente sancita nel 2011 dalla consegna della Palma d’oro alla carriera a Cannes. Gli ultimi regali se li era fatti nel 2003 con la nascita di una bambina, Stella, avuta dalla seconda moglie Natty Tardivel e cinque anni dopo con l’ultimo film, “Un uomo e il suo cane” di Francis Huster (2008), quasi una metafora della sua vecchiaia con la dolente rilettura del capolavoro neorealista “Umberto D”.
Nel 2016 ricordiamo la lunga standing ovation con cui lo omaggiarono la stampa e tutta la Sala Grande del Palazzo del Cinema a Venezia alla consegna del Leone d’oro alla carriera, introdotto con affetto da Sophie Marceau. Il divo sorrideva felice.
“La Biennale di Venezia tutta – si legge in una note di cordoglio – ricorda con grande affetto e ammirazione l’attore Jean-Paul Belmondo, icona del cinema francese e internazionale, e primo straordinario interprete dello spirito di modernità tipico della Nouvelle Vague. Volto affascinante, una simpatia irresistibile, una straordinaria versatilità, che gli ha consentito di interpretare di volta in volta ruoli drammatici, avventurosi e persino comici, e che hanno fatto di lui una star universalmente apprezzata, sia dagli autori impegnati che dal cinema di intrattenimento”.