Oggi, con la morte di Gigi Proietti se n’è andato un pezzo di storia della comicità italiana. Ricoverato da giorni in una clinica romana per accertamenti, era stato colpito ieri da un grave scompenso cardiaco e da subito le sue condizioni erano apparse molto gravi. Proprio oggi Proietti avrebbe compiuto 80 anni.
Oltre 50 anni di carriera in cui ha spaziato dal cinema al teatro. Mattatore, artista, showman, attore, maestro di classe, direttore e organizzatore di grandi spettacoli. Gigi Proietti aveva pubblicato anche un’autobiografia dal titolo “Tutto sommato – Qualcosa mi ricordo”, (Rizzoli), in cui ripercorreva la sua arte e non solo.
Celebri le sue interpretazioni dell’eterno Mandrake di Febbre da cavallo, de Il maresciallo Rocca della tv e il Gastone teatrale. Un personaggio dotato di grande ironia e carisma, amatissimo dal pubblico che ora piange commosso la sua perdita.
Chi era Gigi Proietti
Nato a Roma il 2 novembre 1940, appassionato musicista e cantante fin dalla giovinezza, durante gli anni dell’università si avvicina al teatro sperimentale. Nel 1970 trionfa nel musical “Alleluja brava gente”. Da allora, la sua carriera è una serie di successi a teatro, al cinema e in televisione. È anche doppiatore, tra gli altri, di Marlon Brando, Robert De Niro, Dustin Hoffman ma anche del primo Rocky e del genio di Aladdin della Disney fino a Enzo, il saggio golden retriever protagonista di “Attraverso i miei occhi”. Poi regista e poeta teatrale.
In circa 50 anni di attività ha collezionato 33 fiction, 42 film, 51 spettacoli teatrali di cui 37 da regista, oltre ad aver registrato 10 album come solista e diretto 8 opere liriche. Una carriera teatrale ricca: da “A me gli occhi please”, passando per Shakespeare, che aveva riassunto in uno spettacolo, a “Cavalli di battaglia”, scelto per festeggiare nel 2016 i suoi 50 anni in scena coronati dalla direzione quindicennale dell’elisabettiano Globe Theater di Roma.
La sua eterna vocazione di maestro si era espressa, anni prima, al Brancaccio di cui fu direttore dal1978, insieme a Sandro Merli, per dare vita ad una fucina di talenti tra cui figurano Flavio Insinna, Chiara Noschese, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Massimo Wertmüller, Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, Gabriele Cirilli e Sveva Altieri. Attori che come lui sanno attraversare i generi e che hanno conquistato il cuore del pubblico televisivo come ha fatto Proietti, prima come conduttore (suo un Fantastico 4 nel 1983) poi come protagonista di fiction fortunatissime come Il Maresciallo Rocca, arrivata a conquistare anche 16 milioni di telespettatori, poi L’avvocato Porta sempre uscito dalla penna di Marotta e Toscan, Una pallottola nel cuore e molto altro.
”Raccontare la propria vita non è cosa da tutti – scrisse nella sua autobiografia -. Certo, chiunque può ricordare gli episodi, cercare di storicizzare, fare riflessioni su come passa il tempo e come cambiano le cose. Ma l’odore della povertà misto a quello del sugo della domenica, i richiami delle mamme ai figli discoli che non tornano per cena, l’allegria irrecuperabile del mercato, le chiacchiere sui marciapiedi come li spieghi a chi non c’era? I ‘faccio un goccio d’acqua’ sui muri ancora freschi di calce, la partita a tressette, la vita in strada, le donne ai davanzali, le chiacchiere dei disoccupati… Tutto questo, come puoi farlo rivivere in chi legge?”, per arrivare a concludere che ”forse non è stato neppure come lo ricordi tu, perché nel ricordo hai enfatizzato qualcosa, e qualcos’altro hai rimosso”.
Poi non dimentichiamo il bellissimo cameo di Mangiafuoco nel Pinocchio di Garrone e adesso tornerà ancora una volta al cinema con Marco Giallini e la regia di Edoardo Falcone in “Io sono Babbo Natale” annunciato, sempre che i cinema riescano a riaprire, per il 3 dicembre e sarà il suo addio al pubblico.
“Con Gigi Proietti scompare un grande protagonista della commedia italiana, un uomo di cinema e di teatro che ha vissuto intensamente la sua arte, apprezzato da milioni di italiani. Un maestro, un artista geniale che ha saputo realizzare i suoi sogni con generosità, facendo vivere realtà come il Globe Theatre a Villa Borghese, il Brancaccio e la sua scuola di recitazione che sono stati una vera e propria fucina di nuovi talenti. La sua risata sonora, il suo sguardo magnetico, la sua voce profonda, la sua genuina romanità ci mancheranno”. Così il ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
Lo vogliamo ricordare con uno dei suo successi tratto dallo spettacolo “A me gli occhi, Please”.