È morto, a 92 anni, Antonio Casellati, ex sindaco di Venezia e primo assessore comunale all’Ecologia, ricordato anche per aver permesso il concerto del 15 luglio 1989 dei Pink Floyd nel bacino di San Marco.
Casellati era nato a Venezia e si era laureato in Giurisprudenza all’Università di Padova, diventando poi avvocato. All’inizio della sua carriera politica si era candidato nelle liste del Partito Liberale ed era stato eletto nel 1965 in consiglio comunale a Venezia.
Nel 1967 aveva rassegnato le dimissioni dai liberali per entrare nel gruppo “Democrazia ‘67”, di cui era uno dei fondatori. Nell’agosto del 1971 assume per primo in Italia l’incarico di assessore all’Ecologia e Verde pubblico nella giunta di Giorgio Longo, da cui si dimette nell’ottobre del 1973. Ritorna a tempo pieno alla sua attività professionale fino a quando, nel giugno del 1977, è nominato presidente del Comprensorio, impegno che conclude nel 1980.
Di nuovo candidato in consiglio comunale subentra a un collega dimissionario nell’ottobre del 1985; dopo le dimissioni di Nereo Laroni è eletto sindaco (1987-1990) sostenuto da una maggioranza composta da PRI-PCI-PSI-Verdi.
«Venezia perde un altro dei suoi protagonisti della vita politica veneziana del Novecento – ha commentato il deputato Pd Nicola Pellicani -. Toni Casellati avvocato del PRI non fu solo sindaco della giunta rossoverde della fine degli anni ottanta, ma anche uno dei pionieri dell’ambientalismo veneziano con Italia Nostra fin dagli anni Sessanta».
Cordoglio anche da parte del candidato sindaco Marco Gasparinetti: «Antonio Casellati era un galantuomo, lo ricordo con particolare affetto perché nel 2014 ebbe il coraggio di affiancarsi a noi contro lo scavo del Contorta, firmando la nostra petizione. Io personalmente e Terra e Acqua ci stringiamo attorno al cordoglio della famiglia per la grave perdita».