La recente legge di bilancio ripropone la possibilità di beneficiare del credito d’imposta destinato all’agricoltura 4.0, vale a dire beni strumentali ad alta tecnologia controllati da sistemi computerizzati o sensori. Una misura accolta con grande favore, nel 2020, dalle aziende beriche. Due aziende su dieci di Confagricoltura Vicenza hanno aderito alla misura, cogliendo al volo l’occasione per rinnovare il parco macchine con l’obiettivo di informatizzare i sistemi aziendali ed essere sempre interconnessi grazie a trattori e macchine agricole di ultima generazione.
“L’innovazione offerta dall’agricoltura 4.0 è molto importante e noi l’appoggiamo con convinzione – sottolinea Anna Trettenero, presidente di Confagricoltura Vicenza -. Le aziende hanno l’opportunità di scegliere innovazioni importanti per dare un futuro all’azienda in termini di valore aggiunto tecnologico. Tutto quello che ci aiuta a rendere più efficiente il nostro lavoro è determinante e lo sarà sempre di più, fermo restando che la tecnologia deve essere sempre associata alle capacità imprenditoriali del singolo di muoversi sul mercato anche in un’ottica di medio e lungo periodo. In ogni caso l’acquisto, trattandosi di credito d’imposta, va sempre ponderato con attenzione, affinché non vada a incidere eccessivamente sul bilancio aziendale. Bisogna, in estrema sintesi, che le aziende partano da un’analisi seria sulle opportunità e le necessità che spingono a dotarsi di macchinari ad alta tecnologia, tenendo conto anche dell’ammortamento delle macchine nei tempi a venire”.
Del credito d’imposta possono beneficiare tutte le imprese, per acquisti effettuati dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2022, a condizione che siano rispettate le normative in materia di sicurezza sul lavoro e siano correttamente adempiuti gli obblighi di versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dei lavoratori. Il credito d’imposta consiste nel 50% per i beni altamente tecnologici, nel 20% per i beni immateriali e del 10% per i beni generici, percentuali maggiori rispetto alla legge dell’anno precedente (e può essere utilizzato in compensazione nel modello F24).
Rientrano nella misura le macchine dotate di controllo computerizzato, di interconnessione ai sistemi informatici di azienda con caricamento da remoto, di integrazione automatizzata con il sistema logistico dell’azienda o con altre macchine del ciclo produttivo, di interfaccia tra operatore e macchina semplice e intuitiva, di rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro. Le macchine devono essere dotate anche di sistemi di telemanutenzione o telediagnosi e di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo attraverso sensori.