In provincia di Padova servono subito 1.000 lavoratori stagionali per la raccolta estiva dei prodotti agricoli. “Occorre incoraggiare i percettori del Reddito di cittadinanza ad accettare l’impiego, anche solo per trenta giorni, nelle aziende agricole”. A tal proposito Cia ha proposto al Governo di reinserire una norma, rimasta in vigore fino allo scorso 31 dicembre, che consente ai beneficiari dello stesso Reddito di cittadinanza di stipulare con i datori di lavoro del settore agricolo contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, senza subire la perdita o la riduzione dei benefici previsti, nel limite di 2.000 euro per il 2021.
Stando agli ultimi dati diramati dall’Inps (febbraio 2021), attualmente sono 3.610 i nuclei famigliari di Padova e provincia che percepiscono questo sostegno, per una media di 504,66 euro al mese. “L’obiettivo – commenta il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini – è riuscire ad impiegare temporaneamente nel comparto agroalimentare i percettori del Reddito di cittadinanza. Se è vero che il settore spesso necessita di competenze e conoscenze specifiche, è altrettanto vero che per alcune tipologie di lavori non bisogna essere particolarmente specializzati. Ciò che più conta è non perdere ulteriore tempo: la raccolta di prodotti agroalimentari nei campi comincia adesso, mentre da agosto è in programma la vendemmia. Non possiamo attendere”.
Necessario, dunque, “superare l’impasse della crisi estiva di manodopera con uno specifico intervento del legislatore nell’ambito del Decreto Sostegni Bis o nel Semplificazioni, in questi giorni in fase di riconversione”. “Oggi più che mai – conclude il direttore di Cia Padova – è fondamentale individuare tutti quegli strumenti in grado di mantenere il diritto all’assegno, nell’eventualità di proposte di lavori agricoli, che per loro natura possono avere un arco temporale limitato. Un intervento al riguardo è urgente, anche al fine di contrastare il fenomeno del lavoro irregolare”, avverte.