Anche nell’anno della pandemia il Polesine si conferma il “granaio del Veneto”. Con oltre 5,3 milioni di tonnellate di produzione di cereali, è la provincia che ne ha prodotti in assoluto di più a livello regionale, fra l’altro con un incremento di ben il 15% in più rispetto al 2019. Il dato emerge dal Rapporto sulla congiuntura del settore agricolo veneto diffuso da Veneto agricoltura per quanto riguarda l’annata 2020.
Vale 6,1 miliardi di euro la produzione lorda agricola veneta nel 2020, in aumento del +1,1% rispetto al 2019. In riduzione (-2,8%) le attività di supporto all’agricoltura (contoterzismo, attività post-raccolta, servizi connessi, ecc.), fortemente penalizzati dal lockdown e dalle chiusure imposte dal Covid-19, in particolare l’attività di sistemazione e manutenzione delle aree verdi, così come le attività secondarie (in particolare le attività connesse e quella agrituristica).
Grazie ad un andamento climatico particolarmente favorevole, il comparto cerealicolo e delle colture industriali ha registrato nel Veneto un incremento generalizzato a due cifre delle rese produttive. Rese record si sono registrate per il mais (11,3 t/ha, +30,7%) e la colza (3,6 t/ha, +33,7%), con produzioni in forte ripresa nonostante la riduzione delle superfici investite. Nel complesso, il valore della produzione dei cereali è salito a oltre 500 milioni di euro (+22,4%).
Annata positiva anche per le colture industriali, in particolare per i semi oleosi: in crescita gli ettari coltivati a soia (136 mila ettari circa, +1,6%), oltre che le rese (3,7 t/ha, +9,4%) e di conseguenza le quantità prodotte (498.000 t, +11%). In aumento anche il prezzo medio annuo (+12,8%). Ottima annata anche per il girasole, che ha visto aumentare gli investimenti (5.360 ha, +21,9%) e la colza (3.200 ha, +14,9%), che ha registrato anche rese record.
In riduzione invece le superfici coltivate a barbabietola da zucchero (9.100 ha, -8,1%) e tabacco (3.900 ha, -6,9%), le cui produzioni sono comunque aumentate a 630.800 t (+5%) per le barbabietole e 13.400 t (+15%) per il tabacco in virtù del netto miglioramento delle rese produttive, salite rispettivamente a 69,4 t/ha (+14,3%) e 3,4 t/ha (+23,5%). Nel complesso il valore della produzione delle colture industriali viene stimato a circa 239 milioni di euro (+16,5%).