“È un piano molto ambizioso ma altrettanto credibile: : parte dai punti di forza di due società sane e che hanno dato vita a un soggetto con le spalle più larghe e che può porsi obiettivi molto importanti”, commenta così Stefano Quaglino, consigliere delegato della neo-nata multiutility Agsm Aim i dettagli del piano industriale 2021-’24, nel quale, tra le altre cose, sono previsti oltre 600 milioni di euro di investimenti.
Previsti quindi oltre 600 milioni di euro di investimenti (il triplo di quelli dell’ultimo quadriennio), per portare i clienti dagli attuali 700 mila a più di un milione, puntando, spiega Quaglino, “su temi oggi più che mai d’attualità: il new green deal, l’economia circolare, la digitalizzazione delle reti, che vogliamo tradurre da slogan a fatti concreti”. Investimenti che “le due aziende da sole non avevano la capacità e la forza di sostenere un piano così ambizioso”, sottolinea il manager.
Ill piano prevede un margine operativo lordo gestionale di oltre 180 milioni di euro (+70%) ed utili di gruppo che raddoppieranno a 60 milioni di euro, con sinergie a regime di 15. L’Ebitda al 2024 considera anche l’apporto di circa 10 milioni del business dell’igiene ambientale, possibile oggetto di uscita dal gruppo, visto che sia Verona che Vicenza hanno avviato un riassetto sui rifiuti in linea con l’orientamento dei due sindaci (il veronese Federico Sboarina e il vicentino Francesco Rucco) di gestire con una società in-house i servizi di raccolta.
Su un altro tema d’attualità come l’impianto veronese di Ca’ del Bue, Quaglino esclude l’ipotesi di un nuovo termovalorizzatore “non rientra nei piani nazionali e regionali, e non potremmo comunque farlo; ma in ogni caso non lo vogliamo fare”. Quanto a ipotesi di alleanze future, le proposte non mancano. L’ultima è arrivata da Nicola Cecconato, presidente della utility trevigiana della distribuzione del gas Ascopiave.
Anche se “per ora pensiamo solo a completare l’integrazione Verona-Vicenza. Ma l’idea diversamente dal passato è di guardare solo a un deal paritetico. Vogliamo essere un polo di aggregazione e non aggregato, possiamo diventare un soggetto interessante che può guardare a un’operazione alla pari”, dice Quaglino. E anche l’ipotesi di uno sbarco in Borsa è rimandata a fine piano.
Il gruppo è strutturato in una holding e sei divisioni di business, operative non appena i tempi tecnici lo renderanno possibile. Si punta ad aumentare la quota di energia da rinnovabili e la copertura del fabbisogno energetico di gruppo, arrivando a 450 Megawatt di potenza installata, di cui il 60% rinnovabile. Per l’ambiente, Agsm Aim intende favorire il raggiungimento dell’autonomia impiantistica di trattamento e riciclo. Per il teleriscaldamento prevede uno sviluppo delle reti a Verona e Vicenza con la leadership nella gestione energetica degli edifici nei territori di riferimento con un’offerta integrata. Reti elettriche e gas vedranno i investimenti – per circa 100 milioni (14% del totale) nella distribuzione gas e oltre 140 (20% del totale) nella distribuzione di elettricità. Per gli Smart Services si punta alla leadership da provider a Verona e Vicenza. Entro il 2024 infine previsti oltre 150 mila punti luce intelligenti, 350 punti di ricarica per auto elettriche e 20 mila stalli di gestione sosta.