All’interno del Castello Carrarese nascerà il PAd, Padova design, grande museo del design e dell’arte contemporanea, che ospiterà i circa tremila pezzi della collezione donata alla città da Giuseppe Bortolussi, ex segretario della Cgia di Mestre, scomparso prematuramente nel 2015, ma anche opere dello storico Gruppo N e di famosi artisti padovani come Alberto Biasi, Gastone Rinaldi e Paolo De Poli.
L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi da parte dell’assessore comunale alla Cultura, Andrea Colasio, durante un sopralluogo nell’ex casa circondariale cittadina, al quale erano presenti tra gli altri anche il Sindaco Sergio Giordani, il vicepresidente della fondazione Cariparo, Donato Nitti e il Rettore dell’Università Rosario Rizzuto.
La fine dei lavori sarebbe prevista per la primavera dell’anno prossimo, anche se il condizionale è d’obbligo dopo le lungaggini e le complicazioni affrontate per l’assegnazione dell’appalto dei lavori e per l’emergenza Coronavirus.
Il Castello, che è da tempo oggetto di restauro e di bonifica, sia della struttura che degli affreschi, per essere restituito alla città come museo, ma anche in una prospettiva futura, come polo culturale cittadino, è stato chiamato nel tempo con nomi diversi: anticamente infatti era conosciuto come Castello della Torlonga (torre longa) poi assunse il nome di Castelvecchio, quando venne edificato il Castelnuovo, poi, in età romantica, Castello di Ezzelino, per il fascino evocato dal tiranno e in fine Castello Carrarese con la riscoperta della signoria dei Da Carrara, oppure anche Castello di Padova.
È una fortificazione di origine altomedievale, che nell’Ottocento fu anche Osservatorio astronomico e poi prigione fino al secondo dopoguerra.
Il Sindaco Giordani, soddisfatto ha commentato: “Non vedo l’ora che siano terminati i lavori per poter offrire alla città e ai turisti l’opportunità di apprezzare un autentico gioiello, che contribuirà ad allargare il centro storico della nostra città”.