Cominciano oggi con la cerimonia di inaugurazione i Mondiali di sci di Cortina d’Ampezzo che, anche se azzoppati dalla mancanza di pubblico e di tifosi lungo le piste, faranno comunque da volano per la ripartenza del settore turistico. Cortina, completati i collaudi e le prove, può finalmente alzare il sipario su due settimane di gare e di eventi: cerimonia d’inaugurazione oggi, alle 18, trasmessa su Raidue e, da domani l’inizio delle gare con la combinata femminile.
Sulle piste delle Dolomiti è atteso il meglio del panorama sciistico internazionale. Si parla di circa 800 volontari, arrivati da tutto il Paese, che hanno lavorato e si prodigheranno anche nei prossimi giorni, gratuitamente, per gli ultimi ritocchi, semplicemente per fare qualcosa che possa aiutare l’Italia a ripartire.
Per garantire la sicurezza degli atleti da quello che Christof Innerhofer ha definito “il maledetto virus”, è stato messo a punto un sistema di sicurezza blindato, attraverso le cosiddette “bolle”, che permetterà di muoversi dagli alberghi alle piste, evitando ogni tipo di contatto a rischio con chi non sia stato sottoposto a tampone nelle ultime ore. Sulle piste potranno accedere solo gli atleti, i membri dello staff e i giornalisti.
“Casa Italia” sarà ospitata all’Hotel Franceschi, dove tutto il personale è già stato sottoposto ai test anti-covid e dove ogni giorno le camere verranno sanificate, fuori dall’albergo invece sarà la polizia a controllare che non si formino assembramenti di tifosi e appassionati.
Gherardo Manaigo, presidente del distretto turistico delle Dolomiti, pur ammettendo che, “non saranno i Mondiali che sognavamo”, è certo del fatto che l’evento sarà comunque un’occasione unica per la promozione e il rilancio del territorio oltreché un segnale importante di ottimismo per il futuro.
Anche il presidente Luca Zaia, fiducioso, ha voluto rimarcare che, “se i mondiali sono il nostro biglietto di presentazione, sarà con le Olimpiadi 2026 che dimostreremo, a distanza di 70 anni dall’edizione ampezzana dei Giochi Olimpici del 1956, la capacità del sistema Veneto di trasformare le opportunità in certezze”.