Si vota. I seggi sono aperti da stamattina alle 7, fino a stasera alle 23 e, domani dalle 7 alle 15 del pomeriggio.
Oltre ad un documento valido e alla tessera elettorale, bisogna portare la mascherina d’ordinanza.
Si teme una bassa affluenza ai seggi, per diverse ragioni, tra le quali, la paura del contagio, lo scarso interesse per un referendum destinato comunque ad incidere poco e, anche per questo ultimo scorcio d’estate, che più che ai seggi invoglia verso altri luoghi.
E’ un vero e proprio “Election day” perché si vota per il Referendum Costituzionale, per il quale non è previsto il quorum, sulla riduzione del numero di Parlamentari, da 945 a 600 e per rinnovare le amministrazioni di sette Regioni, Veneto, Valle D’Aosta, Liguria, Marche, Toscana, Campania e Puglia, e di quasi mille Comuni, dei quali, tre capoluoghi di regione, Aosta, Trento e Venezia; ma anche per delle suppletive del senato, in Sardegna e Veneto, per due senatori, mancati recentemente, Vittoria Bogo Deledda e Stefano Bertacco, del collegio di Verona.
Il Viceministro Sileri ha voluto tranquillizzare gli Italiani, sulla sicurezza di tutte le misure anti-Covid messe in campo, dopo il fuggi-fuggi generale, di Presidenti di seggio e scrutatori, che, nei giorni scorsi da nord a sud, avevano lasciato sguarniti molti seggi elettorali. “Sarà molto più sicuro andare a votare che andare in qualunque altro posto pubblico” ha assicurato.
La vera partita si gioca sulla Toscana, scherzosamente definita “l’Arno della bilancia”, da sempre feudo rosso, ma sarà interessante vedere anche quello che succederà in Puglia e in Campania, dove si disputeranno dei testa a testa interessanti. Molto più scontati invece i risultati nelle altre regioni, Veneto in particolare, dove sembra che per Zaia ci sarà un vero e proprio plebiscito.