Nonostante ci fossero diversi film italiani in concorso, la polemica e l’amarezza per i mancati riconoscimenti è dura da mandar giù, soprattutto data la qualità di alcune produzioni in concorso.
E, dopo l’assegnazione dei Leoni, non è mancato neppure un serrato botta e risposta tra Alberto Barbera (direttore della Mostra) e Paolo Del Brocco (Ad Rai Cinema) . Quest’ultimo lamenta che la “composizione della giuria sia stata ingiusta e probabilmente non includeva tutte le diverse forme del cinema” e il direttore della Mostra replica: “Quando dirigerà il festival sceglierà lui i giurati. Inoltre la polemica sulla composizione della giuria lascia il tempo che trova”.
In ogni caso, per Barbera “il verdetto non mette per nulla in discussione il valore della Mostra, quello che ha significato, quello che ha rappresentato per il mondo del cinema, degli autori, dell’intera filiera dell’industria del cinema. Ci sono arrivate lettere di apprezzamento e ringraziamento da tutto il mondo”, ha sottolineato.
Così anche quest’anno cala il sipario sulla più eccezionale Mostra del Cinema, ma non c’è tempo per fermarsi, dato che da oggi al 25 settembre si terrà il Festival Internazionale del Teatro, con la direzione di Antonio Latella: in cartellone spettacoli e appuntamenti con i protagonisti più importanti della scena teatrale contemporanea, oltre alle produzioni realizzate nell’ambito della Biennale College Teatro, il progetto formativo dedicato per il quarto anno ai giovani registi e registe italiani.
“In questi tre anni – afferma Latella – ho voluto mettere sotto i riflettori artisti internazionali da far conoscere al pubblico italiano, e quindi anche agli artisti italiani. Cercando nella programmazione un confronto diretto, una contaminazione capace di arricchire il nostro bagaglio di ricerca. Il quarto anno diventa per me la valorizzazione del teatro italiano. Abbiamo cercato di costruire una mappatura di artisti che sono al di fuori di queste leggi e che raramente vengono programmati dai teatri istituzionali, ma che si stanno imponendo all’attenzione della critica e degli operatori. Molti artisti invitati sono giovani, alcuni giovanissimi usciti dal College di Regia della Biennale (per valorizzare il percorso fatto in questi anni, che si è preso la responsabilità di provare a lanciare nuovi talenti italiani), altri più grandi ma solo per questioni anagrafiche”.