Parte da oggi la lotteria degli scontrini, il programma del governo per incentivare gli acquisti con strumenti elettronici. Premi sia per chi compra sia per chi vende. Giovedì 11 marzo la prima estrazione decreterà i primi 20 vincitori, mentre quelle mensili verranno effettuate ogni secondo giovedì del mese e quelle settimanali ogni giovedì da giugno. A inizio 2022 quella annuale che prevede un premio da 5 milioni (1 milione per gli esercenti). Si può partecipare con acquisti di almeno un euro e si ha diritto a un biglietto virtuale per ogni euro speso.
A leggere le prime righe questa può sembrare una di quelle iniziative per incentivare i consumi da un lato e contrastare l’avasione fiscale dall’altro, ma purtroppo, è proprio il caso di dirlo, anche questa volta si sono fatti i conti senza l’oste.
A lanciare l’allarme sono le associazioni di categoria, tra le quali Confesercenti che spiega che un negozio su tre non è ancora pronto a partecipare alla lotteria degli scontrini, e per questo era stata chiesta un proroga: “Si rischia di dare un’ulteriore spinta al declino dei piccoli negozi, creando un nuovo grave squilibrio concorrenziale: ad essere pronti a partecipare, adesso, sono soprattutto le catene e la grande distribuzione”.
L’associazione inoltre sottolinea il sovraccarico di informazioni, spesso scorrette sull’argomento: “Così si crea solo confusione, tra le imprese si moltiplicano notizie di procedure non supportate da alcuna norma, fake news – e spiega che le aziende – hanno bisogno di programmare, e invece vengono tenute in uno stato di incertezza continua su tutti i fronti”.
Il segretario generale di Confesercenti, Mauro Bussoni precisa che “non ci aspettiamo un aumento dei consumi. Così come non c’è stato con il cashback. È giusto voler eliminare la cultura dei contanti ma la lotteria degli scontrini non è neanche utile per combattere l’evasione fiscale. Per incoraggiare l’uso del denaro virtuale sarebbe più efficace abbassare i costi delle commissioni per le operazioni bancarie e ad esempio azzerarle del tutto per gli acquisti sotto i 50 euro”.
Molto dura anche Confcommercio secondo cui la lotteria “parte in un momento sbagliato: se fosse un’iniziativa privata sarebbe destinata al fallimento. I costi superano i benefici”. I negozi, denuncia ad Adnkronos Enrico Postacchini, rappresentante dell’Associazione di Milano, “non hanno avuto il tempo per adeguarsi”.
“Al 20 dicembre – rileva – su 1,4 milioni di registratori telematici installati per la trasmissione telematica dei corrispettivi, solo 700.000 erano stati aggiornati per poter far partecipare le persone alla lotteria degli scontrini: considerando le restrizioni imposte dal Governo a molte attività commerciali in questo periodo, i numeri non dovrebbero essere cambiati di molto”.
Oltre a questo aggiunge che c’è il problema dei costi: per aggiornare i registratori telematici ed acquistare il lettore ottico per la lettura del codice lotteria, un esercente spende in media 300 euro. “Un costo esagerato e inopportuno in una fase estremamente difficile in cui molti commercianti hanno notevoli difficoltà finanziarie a causa della crisi economica dovuta alla pandemia in corso”, dice Postacchini che spiega che per gli adeguamenti “servono oltre 1 ora e mezza” e che c’è “un problema oggettivo legato alle difficoltà tecniche di chi dovrebbe appontare lo strumento di rispondere alle richieste”.