Nel luglio prossimo, a Parigi, si terrà l’assemblea annuale dell’Unesco, per la nomina dei nuovi siti da inserire nella lista di quelli meritevoli di protezione internazionale. Padova, che ha presentato la sua candidatura al World Heritage Unesco, ha avviato proprio in questi giorni, a Palazzo della Ragione, una serie di indagini e ricerche tra Comune e Università, finalizzate a ritrovare tracce degli affreschi di Giotto, andati persi nel 1420, quando un grave incendio devastò la volta del Salone.
L’operazione, che durerà un paio di mesi e che verrà svolta attraverso rilievi 3D e immagini a infrarossi, è stata richiesta dagli ispettori che esaminano la candidatura, per avere prove dell’appartenenza del Salone alla storia artistica del Trecento.
I diretti responsabili dell’operazione saranno l’assessore alla Cultura, Andrea Colasio e la professoressa Rita Deiana, direttrice del Centro interdipartimentale di ricerca dell’Università di Padova, specializzato nello studio e nella conservazione dei beni archeologici, architettonici e storico-artistici.
Il Palazzo della Ragione è considerato il monumento-simbolo della città e gli affreschi che si cercano, sono quelli realizzati dal celebre pittore toscano, “che facevano parte del grande universo zodiacale, andato distrutto nell’incendio del 1420”.
Come ha voluto spiegare Colasio, “verranno effettuate una lunga serie di indagini stratigrafiche, che adoperando macchine fotografiche a infrarossi e tecniche di rilievo in 3D a luce strutturata e misure termografiche a raggi IR, speriamo possano portarci a riscoprire qualche traccia, anche parziale degli affreschi di Giotto, che dopo l’incendio, furono rifatti prima da Giovanni Nicolò Miretto e Stefano da Ferrara e poi da Jacopo da Montagnana e Domenico Campagnola”.
L’impresa non sarà semplice, ma vale la pena di tentare. Del resto la richiesta di questo tipo di indagine è giunta da parte di Icomos, l’agenzia che per conto dell’Unesco si occupa della valutazione delle candidature a patrimonio mondiale dell’Umanità. E siccome nell’ambito della Padova Urbs Picta, rientrerebbe anche il ciclo pittorico del Palazzo della Ragione, gli ispettori dell’ente hanno chiesto riscontro sull’eventuale presenza di tracce giottesche all’interno del Salone.