Il Veneto e la Campania oltre al preoccupante primato del maggior numero di contagiati da coronavirus, guidano anche la classifica nazionale delle denunce per usura, seguite da Puglia e Lombardia.
Lo ha rivelato ieri il Commissario Straordinario per il Coordinamento delle Iniziative Antiracket e Antiusura.
Il Veneto è la regione dalla quale sono giunte, dall’inizio del 2020, più richieste di aiuto. Le prime avvisaglie di una recrudescenza del fenomeno si erano avute già subito dopo la fine del lockdown.
La Guardia di Finanza aveva parlato di “imprese indebolite” e vulnerabili.
Ora, a distanza di tre mesi, quello che poteva apparire solo come un pericolo potenziale, è divenuto una certezza.
Come già annunciato tempo fa da uno studio di CGIA di Mestre, la nostra Regione è particolarmente appetibile per la criminalità organizzata e gli usurai: sarebbero infatti 15 mila le imprese in sofferenza bancaria, schedate proprio come insolventi alla Centrale Rischi e, pertanto impossibilitate ad accedere al credito.
Le province più colpite dalla piaga dell’usura sono Verona, Vicenza e Venezia e i settori maggiormente coinvolti, quelli del Turismo, Commercio, Edilizia e Manifattura.
Come ha spiegato Agostino Bonomo, Presidente di Confartigianato, “la nostra Regione è stata tra le zone più penalizzate dal Covid, vivendo soprattutto di turismo, manifatturiero ed esportazioni. Giusto i settori più colpiti dalla pandemia”. Bonomo ha comunque voluto ricordare che l’associazione c’è ed è vicina a tutte le piccole imprese, attraverso una rete di assistenza sia finanziaria che psicologica.