Dopo le voci confuse che si sono susseguite nelle ultime settimane, a mettere in ordine le cose è proprio il direttore generale del Gruppo Alperia, Johann Wohlfarter, che presentando il piano industriale al 2024, sostiene che: “Se Agsm e Aim riusciranno a chiudere rapidamente il loro processo di fusione, noi siamo disponibili ed aperti a qualsiasi tipo di operazione e di collaborazione su progetti specifici”.
Spiega inoltre che il progetto One Vision intende “posizionare Alperia come partner di riferimento per i clienti, affidabile e sicuro, per realizzare gli ambiziosi obiettivi di transizione energetica, ma anche per altre realtà multiutility del Nordest”.
Negli scorsi mesi si ragionava all’ipotesi di intesa delle società di Verona e di Vicenza, una volta fuse, con il colosso lombardo A2a, ma le resistenze erano state tante e vigorose. Così si era lasciato spazio ad altre realtà e gli altoatesini di Alperia, insieme alla trentina Dolomiti, avevano avanzato una controproposta, che poi Bolzano aveva sviluppato con Hera, mostrando che quella di A2a non era per le municipalizzate venete un’opzione infungibile (cioè con caratteristiche di unicità tali da rendere superflua una gara), ma alla fine dopo tante chiacchiere la questione è stata chiusa con l’accordo a due tra Verona e Vicenza.
Adesso invece Alperia ritorna in campo e aspetta di fare la sua mossa: “Un po’ tutti gli operatori sono curiosi di vedere come Agsm e Aim interpreteranno un contratto di fusione – dice Wohlfarter – perché certo non basta una firma. Mettere insieme due multiutility a controllo pubblico non è cosa semplice. Comunque sia, una volta fatta l’operazione, per un confronto anche con noi non ci sono problemi. Abbiamo un bel posizionamento, siamo presenti nei campi dell’efficientamento energetico e in tanti progetti ‘smart’ da subito esportabili, compresa la mobilità elettrica, ambito nel quale siamo i secondi operatori in Italia dopo Enel».
In Veneto, Alperia è presente con le controllate Ggp (Gruppo Green Power, al 100%) e Bartucci (60%), la prima attiva soprattutto nel mercato retail privato delle energie rinnovabili, fotovoltaico in particolare, la seconda nel recupero di efficienza degli impianti industriali, grazie anche ad un sistema di intelligenza artificiale proprietario (Save è uno dei principali clienti).
Bussola per gli investimenti in questa direzione, spiega il direttore, sarà l’articolato capitolo legato all’Ecobonus 110%: “Per essere anche fisicamente più vicini ai nostri potenziali clienti, abbiamo aperto uno spazio comune all’interno della Cassa di
risparmio di Bolzano, a Vicenza, così come alcuni corner nei centri commerciali della regione”.
Alperia aveva chiuso il 2019 con ricavi pari a circa 1,6 miliardi di euro ed un Ebitda di 230 milioni: “Termineremo questo anno con un risultato leggermente inferiore – conclude Wohlfarter – ma la società ha mostrato capacità di resistenza” .