Amadeus riporta in tv “La Corrida” con dilettanti allo sbaraglio e un tuffo nel passato. Ma cosa funziona e cosa lascia perplessi in questo revival? Scopri tutti i dettagli e i retroscena.
La Corrida è tornata, ma stavolta con Amadeus al timone e una nuova casa: il canale Nove. Per i nostalgici, è un tuffo in un’epoca di televisione “genuina”, dove personaggi improbabili si esibivano davanti al pubblico senza troppi filtri. Ma in un’epoca dominata dalla perfezione dei social, questo tipo di spettacolo riesce ancora a conquistare? Vediamo cosa funziona e cosa, forse, avrebbe bisogno di un’aggiustata.
Amadeus ha riportato sullo schermo il format storico di Corrado, con la sua inconfondibile parata di personaggi bizzarri. Troviamo il tizio travestito da Freddie Mercury che canta Ramazzotti, la signora che prova (senza successo) a fare yoga mentre canta stonata, e persino un husky che si esibisce al posto della padrona, forse con più successo di lei. Tutti insieme, formano il classico mix di dilettanti allo sbaraglio, quei personaggi che, per scelta o per caso, non riescono mai a “stare al passo” con gli standard di oggi.
Questa scelta di riportare in scena un’estetica d’altri tempi sembra volutamente in contrasto con i social media, dove l’immagine perfetta è ormai la norma. E forse, proprio per questo, lo spettacolo di Amadeus riesce ad attirare una certa attenzione: è un incontro con l’inatteso, una sfida alla logica del “bello a tutti i costi”.
Nonostante la nostalgia e la simpatia del format, gli ascolti non sono paragonabili a quelli delle stagioni precedenti. La prima puntata ha registrato una media di circa 6% di share, un dato discreto per il Nove ma ben al di sotto dei picchi della versione Rai. Nella prima parte dello show, lo share ha raggiunto il 5,5% con circa 983.000 spettatori, per poi calare a 670.000 nella seconda parte, dove il dato è leggermente risalito al 6,6%.
In un panorama televisivo sempre più frammentato, questo risultato è comunque positivo per Discovery, posizionandosi come uno dei programmi più seguiti del canale. In un certo senso, Amadeus ha adottato una strategia simile a quella di Maurizio Crozza, con uno show di nicchia ma fedele al suo pubblico. Tuttavia, problemi tecnici come audio poco chiaro o dislivelli di volume non hanno giocato a favore dello spettacolo e andrebbero risolti per migliorare l’esperienza di visione.
Amadeus porta in scena una mimica e un’ironia che sono un valore aggiunto per lo spettacolo. Ogni esibizione diventa un momento di complicità tra lui e lo spettatore, con espressioni facciali che raccontano più di mille parole. Lo si vede divertito, perplesso, a tratti incredulo di fronte alle performance. La sua capacità di interpretare i pensieri del pubblico lo rende perfetto per questo tipo di spettacolo, riuscendo a trovare un equilibrio tra ironia e rispetto per i partecipanti.
La nuova Corrida è un prodotto che parla a chi ha nostalgia della tv di una volta, ma si scontra anche con un pubblico ormai abituato alla perfezione costruita dei social. La domanda è: in un mondo dove siamo continuamente esposti a contenuti esteticamente “filtrati”, c’è ancora spazio per uno spettacolo che esalta l’imperfetto?
Forse è proprio questo contrasto a rendere La Corrida unica nel panorama attuale. E chissà, magari Amadeus è riuscito a risvegliare nei telespettatori quella voglia di spontaneità che sembra essere andata perduta. Ma basterà questo per conquistare un pubblico sempre più esigente e attratto da altre piattaforme?
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