Le Amministrative non sono mai semplici competizioni cittadine, ma diventano veri e propri test politici che possono consolidare, o mettere in dubbio, gli equilibri nazionali. Un test tra gli schieramenti, tra leader, vecchi e nuovi, tra avversari e alleati.
Anche se è il caso di dire che le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre difficilmente avranno ricadute sul governo Draghi, ma di certo serviranno a verificare lo stato di salute dei partiti in vista delle politiche del 2023 e a definire i rapporti di forza in vista dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica.
Il segretario del Pd Enrico Letta, che verificherà anche il suo consenso personale nel seggio di Siena, non fa mistero del fatto che il voto sarà “la prova generale” dell’alleanza con M5s. Sotterranea, ma forse anche più agguerrita, è la sfida che si gioca nel centrodestra tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni: infatti chi prenderà più voti si candiderà infatti a diventare il leader alle politiche.
Non è strano quindi che i vari capi movimento stiamo percorrendo freneticamente da nord a sud l’Italia per cercare di sostenere i propri candidati e quindi di accaparrarsi qualche preferenza.
Pd e M5s corrono insieme, oltre che in Calabria, a Bologna e Napoli per quanto riguarda i capoluoghi di Regione, in 5 capoluoghi di provincia (Varese, Pordenone,Ravenna,Grosseto e Isernia) e in 27 comuni sopra i 15mila abitanti. Letta e Conte dichiarano di essre sulla stessa lunghezza d’onda ma nei rapporti molto influirà il sostegno reciproco nei ballottaggi nelle città dove al primo turno Pd e M5s sono andati separati.
Tra le città più calde ci sono Roma e Torino, dove 5 anni fa i pentastellati fecero il colpaccio con Virginia Raggi e Chiara Appendino. Difficile che il bis riuscirà in un’elezione che sembra più tornare allo schema tradizionale bipolare, centrosinistra contro centrodestra.
Partita serratissima anche dentro il centrodestra, unito ovunque, tranne che a Spoleto, a che se diviso a livello politico. Salvini, che ha dato dimensione nazionale alla Lega, punta a confermare il suo primato e quello del partito dentro la coalizione, anche per mettere a tacere alcuni malumori interni sul tema dei vaccini e del green pass. Ma la crescita di consensi di Giorgia Meloni rischia di rendergli le cose non facili.
Ma dove andare a conquistarsi nuovi voti? C’è quella fetta sempre corteggiata da tutti che sono gli indecisi, un bel 40% soprattutto nelle grandi città, che diventano quindi un obiettivo più che interessante.