Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di fine anno dell’associazione dei costruttori edili (ANCE) che è stata l’occasione per fare il punto della situazione sulla crisi dell’edilizia, sul Mose, il Superbonus 110% e il Recovery Fund.
Il sistema-Mose funziona, “ma molto c’è ancora da fare”, dice il presidente di Ance Venezia, Giovanni Salmistrari, sottolineando che i lavori per quanto riguarda la paratie e la chiusura delle bocche di porto sono ancora molto indietro e che: “Sono anni che denuncio il mancato pagamento delle imprese. Ci sono stati assicurati più volte i pagamenti, ma resta il fatto che questo non ha trovato riscontri nella realtà”.
Nel concreto parliamo di varie aziende che aspettano molti soldi e che hanno ricevuto gli ultimi pagamenti a settembre 2019 (la cooperativa Kostruttiva, secondo quanto affermato nel corso della conferenza, avanza addirittura 5 milioni). Nello specifico, Radar e Novello, consorziate di Kostruttiva e impegnate con personale proprio nelle alzate del Mose, aspettano oltre 700mila euro. “Non è possibile andare avanti così – continua Salmistrari -, se Kostruttiva non sarà pagata, non manderà più personale e a quel punto il Governo dovrà spiegare perché il Mose funziona ma non può essere utilizzato a protezione di Venezia perché il personale non è pagato”.
Parlando poi delle acque nella quali naviga il CVN, Salmistrari si è soffermato un momento anche sul Comitatone della scorsa settimana, dicendo di sostenere l’iniziativa nel richiedere 150 milioni l’anno per 10 anni per la gronda lagunare: “Siamo riusciti ad andare oltre agli scontri politici, e questo è un bene. Si tratta di una circostanza che dà segnali nuovi e fa ben sperare che questi soldi arrivino. I soldi stanziati, messi a bilancio, sono una bella cosa, è indispensabile però che lo stato cambi metodo di erogazione dei fondi”.
Per quando riguarda la questione grandi navi dice: “Il vero problema sono la lentezza e la provvisorietà di soluzioni che sono indispensabili per l’economia veneziana. Non è possibile aspettare 8 anni per avere delle decisioni, ricordo che il decreto Clini-Passera è datato marzo 2012”.
Critica la posizione del presidente di Ance Venezia sulle modalità di proroga del Superbonus: “È una manovra che può dare un po’ di speranza alle nostre imprese, è senza dubbio un’opportunità perché si può sfruttare per il cambio della caldaia così come per le ristrutturazioni complete, che sono quelle più interessanti per le imprese del nostro sistema industriale – ma purtroppo la procedura non brilla certo per semplicità -. Il sistema è troppo complesso, ci sono 36 documenti per arrivare al fondo del percorso: questo non aiuta e non stimola professionisti e imprenditori a mettersi in gioco. Una cosa che trovo farraginosa e complicata è quella della proroga al 31 dicembre del 2022, ma solo se i lavori sono almeno al 60% a fine giugno dello stesso anno. Stiamo sempre complicando, quando bisognerebbe semplificare».
Sul Recovery Fund Salmistrari spiega che: “Ciò che mi preoccupa è la capacità del nostro Paese di tradurre in fatti questo flusso di investimenti. Negli ultimi anni abbiamo speso meno della metà dei fondi ricevuti. La Regione Veneto è abbastanza virtuosa rispetto alla media del Paese, però credo comunque che si possa fare molto di più”.
In chiusura un’analisi sul comparto edile, duramente colpito dalla pandemia: rispetto all’anno passato c’è stato un calo del 13,63% delle ore lavorate e nel trimestre aprile-giugno c’è stato un crollo del 30,74%, seguito da una leggera ripresa nei mesi successivi +2,34%. Rispetto allo scorso anno sono calate anche le imprese iscritte all’Ance Venezia (da 820 a 798, -2,68%).