Nel 2022 si celebreranno i 200 anni dalla morte di Antonio Canova, avvenuta a Venezia il 13 ottobre 1822, scultore e pittore veneto, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo nella scultura e, per questo soprannominato “il nuovo Fidia”.
La macchina organizzativa, già in fase avanzata di programmazione, con la regia di Vittorio Sgarbi, che è anche presidente della Fondazione Antonio Canova, prevede mostre e restauri speciali, tra Possagno, città natale di Canova e Bassano del Grappa, che insieme, rappresentano di fatto “il polo canoviano” più importante del mondo.
Possagno oltre ad essere il Paese natale di Canova, ospita il famoso Tempio e la celebre Gypsotheca, che conserva la raccolta completa di tutti i modelli originali, creati dallo stesso Canova e dal suo Atelier romano e, successivamente replicati in marmo.
Il Museo Civico di Bassano del Grappa conserva molte delle opere donate dal fratello dello scultore, Monsignor Gianbattista Sartori Canova, composizione pittoriche a monocromo, terracotte, il bronzo della Testa di Medusa, il dipinto “Ercole che saetta i figli” e alcuni gessi , tra i quali, busti, stele e sculture. E poi ancora 1890 fogli di straordinario valore artistico e un epistolario di 658 lettere autografe.
Un patrimonio importantissimo, del quale si sta avviando la digitalizzazione, sia per agevolare studiosi e ricercatori, che per avvicinare sempre di più il pubblico.
Il calendario completo degli eventi sarà presentato l’anno prossimo, intanto si sa già che la Municipalità di Possagno rinuncerà all’attuale sede comunale, attigua alla Gypsotheca, per lasciare più spazio al Museo.
Saranno organizzate navette, che agevoleranno gli spostamenti tra i due comuni. Le mostre dovrebbero essere due, protagoniste due opere danneggiate e, in corso di restauro, la statua di Ebe, dea della gioventù, colpita dai bombardamenti del 1945 e quella di Paolina Borghese, sfregiata recentemente dal folle selfie vandalico di un turista austriaco.
Sgarbi, nella sua veste di presidente della Fondazione punterebbe ad un unico Comitato scientifico nazionale per la promozione degli eventi e per l’ottenimento dei finanziamenti ministeriali e vorrebbe anche ripristinare “l’Istituto Internazionale di ricerca per gli studi su Canova e il Neoclassicismo”, richiamando a presiederlo Maria Pia Morelli, artista e scrittrice bassanese.
Rimangono in sospeso, in questa sinergia d’intenti, tra Fondazione e comuni, una serie di aspetti, tra i quali, il nodo sulla creazione del logo, che Sgarbi vorrebbe affidare ad Oliviero Toscani, mentre i sindaci avrebbero già pensato ad un loro studio di riferimento. Ma c’è ancora tempo per trovare un accordo su tutto.