Il governatore Zaia ha vinto e in modo fuori dall’ordinario, ma ora tutti lo esortano a rimboccarsi le maniche e agire, perché il Veneto sta affrontando la peggior crisi del Dopoguerra, e il tempo dell’ascoltare è finito, adesso bisogna avere una visione e fare!
Durante la campagna elettorale, Confindustria Veneto, attraverso il suo Presidente Enrico Carraro, aveva esortato tutti i canditati ad un patto per il territorio, arrivando a proporre un’agenda delle priorità.
Oggi, ad elezioni archiviate, ancor più pragmaticamente, tutte le categorie chiedono a gran voce, al pluriconfermato governatore, un impegno forte e lungimirante, ma soprattutto di “prendere decisioni coraggiose, per dare la giusta direzione al cambiamento sociale, economico e produttivo, di cui la Regione ha un bisogno estremo.”
Si chiedono maggiori sinergie tra pubblico e privato e un nuovo equilibrio tra Stato e Regione.
Luciano Vescovi di Confindustria Vicenza, incalza Zaia sul rapporto con le imprese, per affrontare con rigore, la crisi che stiamo vivendo e lo esorta “a sporcarsi le mani”, a fare scelte coraggiose, magari anche impopolari, ma lungimiranti.
Anche Maria Cristina Piovesana e Massimo Finco di Assindustria Venetocentro, auspicano, una “legislatura incisiva e di svolta”, per il rilancio economico-sociale, attraverso scelte e decisioni su tutti quei temi che la Regione attende da troppo tempo: infrastrutture, mobilità, sostenibilità ambientale, solo per citare i principali.
L’investitura che Luca Zaia ha avuto dal popolo veneto è massiccia e lo obbliga a scelte veramente coraggiose.