Alla fine, le linee guida sono state approvate, ora si attende solo una data certa per l’avvio degli impianti. La Conferenza delle Regioni, che si è riunita ieri ha accettato il protocollo definitivo per la riapertura in sicurezza degli impianti di sci.
Dopo infiniti passaggi tra Regioni e Comitato Tecnico Scientifico è stato stabilito che la capienza sugli impianti di risalita come le cabinovie rimarrà al 50%, secondo il principio di equiparazione ai mezzi pubblici, concetto mai compreso e condiviso dagli imprenditori del settore, che hanno cercato di osteggiarlo fino all’ultimo.
La riapertura degli impianti rimane comunque legata alla fascia gialla e, se è vero che nell’ultima settimana in Veneto è stato registrato un importante calo dei contagi e dei ricoveri in terapia intensiva, è altrettanto vero che da qui al 15 febbraio, data ipotizzata per il prossimo avvio degli impianti, potrebbe accadere di tutto, considerate le variabili in gioco, dal rallentamento del piano delle vaccinazioni alla riapertura delle scuole.
È stato chiesto anche un incontro con il ministro della Sanità, Roberto Speranza, per cercare di ottenere una garanzia sulla data del 15 febbraio, almeno entro la fine di gennaio, perché come ha voluto sottolineare Roberta Alverà, portavoce degli albergatori di Cortina, “ il fatto di saperlo con un certo anticipo e, non all’ultimo momento, sarebbe già un bel segnale e costituirebbe uno spiraglio di ottimismo, dato che, dal 7 al 22 febbraio abbiamo i Mondiali di sci alpino e quindi potremmo pensare di avere un altro mese di attività davanti”.
La stagione non la si salverebbe comunque, ma almeno si potrebbe cercare di contenere i danni, dato che ormai tutto il mondo della Montagna è fortemente provato dalle troppe “promesse infrante”.
Renzo Minella, presidente di Anef Veneto, l’associazione che riunisce gli esercenti funiviari, sottolinea che, “la richiesta di avere tempi tecnici certi per prepararsi ad aprire è sacrosanta. Noi intanto continuiamo a lavorare sul tema del contingentamento e, …va da sé che il tema dei ristori rimane fondamentale”.
L’assessore regionale al Turismo, Federico Caner, moderatamente soddisfatto per questo primo risultato, sollecita ristori immediati e congrui, per un indotto che vale un miliardo. Il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, prudentemente avverte che bisogna stare attenti a non fare passi azzardati che potrebbero andare ad inficiare quanto fatto fino ad ora, anche se, “…piange il cuore con così tanta neve, vedere la Montagna deserta”.