Superati i veti di Polonia e Ungheria, finalmente ieri si è arrivati ad un accordo sul Bilancio pluriennale della Ue 2021-2027 e sul Recovery Fund, dando di fatto il via libera al piano da 1.800 miliardi di euro che l’Unione ha messo sul tavolo a luglio per fronteggiare la più grande recessione economica della sua storia causata dalla pandemia di Coronavirus.
L’accordo sul Next Generation EU “significa poter sbloccare le ingenti risorse destinate all’Italia: 209 miliardi. Ora avanti tutta con la fase attuativa: dobbiamo solo correre”, dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte dopo l’annuncio dell’accordo.
A portare a casa l’accordo è stata anche questo volta la Germania che ha proposto una soluzione di compromesso rispetto al meccanismo di tutela dello stato di diritto che aveva visto opporsi Budapest e Varsavia che rischiavano di incorrere in sanzioni. In sostanza una modifica interpretativa del testo, che entrerà in vigore soltanto a partire dal primo gennaio e solo in relazione al budget appena approvato.
Inoltre l’accordo prevede che nel caso in cui un paese membro decida di fare ricorso contro il meccanismo, bisognerà aspettare una sentenza della Corte di giustizia europea prima di attivarlo, il che significa che l’attivazione del meccanismo sullo stato di diritto potrebbe ritardare di mesi e forse più, permettendo intanto ai paesi beneficiare delle risorse messe in campo.
La prossima settimana sarà il Parlamento Ue a votare in plenaria il pacchetto del bilancio. Ora potrà anche partire il procedimento per le ratifiche da parte dei Parlamenti nazionali delle nuove risorse che alimenteranno il budget.
Intanto l’Italia non ha più margini per temporeggiare e deve mettersi la lavoro per stillare un piano di proposte concrete, che siano accompagnate anche da delle riforme per rendere gli interventi strutturali.
L.M.