Con 125 sì, 84 astenuti e nessun voto contrario, arriva il sì dell’Aula di Palazzo Madama per quanto riguarda la possibilità dei diciottenni di votare per il Senato (ad oggi bisogna averne 25).
Adesso la proposta torna alla Camera per la terza lettura e poi di nuovo al Senato per il definitivo via libera, e poiché è una legge elettorale servirà la maggioranza assoluta dei componenti.
Italia viva non ha partecipato al voto, in dissenso rispetto alla decisione sostenuta dalla maggioranza di togliere dal testo la parte sull’elettorato passivo, che dava la possibilità di essere eletti a Palazzo Madama dai 25 anni (rispetto ai 40 previsti dalla Costituzione).
A modificare il disegno di legge è stato un emendamento depositato dal Pd, che di fatto ha riportato il testo a quello che era stato approvato a Montecitorio il 31 luglio 2019. Il centrodestra si è astenuto.
«Quello dell’allargamento della partecipazione dei giovani alla vita politica è una battaglia storica del MoVimento 5 Stelle. Anzi, fosse per noi il voto per le elezioni politiche e per le amministrative dovrebbe essere esteso anche ai sedicenni. Ma già con la modifica costituzionale approvata oggi (il 9/9) diamo un segnale di portata storica. L’Italia è l’unico Paese al mondo in cui i cittadini devono attendere i 25 anni d’età per godere i pieni diritti politici. Nel mondo si vota quasi ovunque dai 18 anni, con alcune eccezioni tra i 16 e i 21 anni. Solo in Italia per eleggere una delle due Camere bisogna aver compiuto 25 anni, causando distorsioni evidenti nella composizione di Camera e Senato» si legge nel post del sito ufficiale del Movimento.