Tre colpi di ruspa e un grande boato. È così che, in pochi minuti, è stata demolita la prima costruzione non soggetta a vincolo architettonico all’ex arsenale, sgretolandosi in cocci in un attimo. Con ieri prende avvio il cantiere vero e proprio, quello che farà dell’arsenale uno spazio riqualificato, vivo e, soprattutto, di proprietà pubblica.
La tabella di marcia, dopo le prime incertezze, pare finalmente ben definita, e adesso si procederà su più livelli per completare la riqualificazione del compendio il prima possibile. Le demolizioni delle palazzine non vincolate lasceranno il posto al grande polmone verde che sorgerà nell’area e poi, dopo l’affidamento dei lavori alla ditta appaltatrice, si andrà avanti con il restauro e la messa in sicurezza delle coperture. In contemporanea va avanti la parte progettuale, in particolare quella relativa alla Corte Ovest che sarà la prima ad essere restaurata. Qui, infatti, si trasferirà l’Accademia di Belle Arti, e proprio dalla scuola sono in arrivo i dettagli definitivi che andranno ad integrare e completare la proposta elaborata dallo studio di progettazione Politecnica, che ha vinto la gara per il primo lotto di recupero conservativo dell’arsenale.
Il progetto
Corte Ovest. Sarà la prima ad essere riqualificata e ad entrare in funzione, con il trasferimento delle attività dell’Accademia di Belle Arti. Ciò per effetto dell’iter avviato dal Comune con il bando per la vendita di Palazzo Verità Montanari, attuale sede dell’Accademia, che fornirà le risorse necessarie a restaurare gli spazi della Corte Ovest e ad adeguarli alle esigenze di studenti e corpo docenti. Il valore di vendita di Palazzo Montanari è stimato in circa 10 milioni di euro.
Corte Est. Il progetto definitivo assegna a questa quota di compendio una destinazione a mercato alimentare coperto. Già studiati e definiti i dettagli tecnici relativi agli accessi, al carico/scarico delle merci, alla logistica per l’approvvigionamento. I progettisti si stanno confrontando con i proprietari del mercato coperto di Modena, le cui caratteristiche e finalità corrispondono a quelle pensate per la struttura veronese. La palazzina antistante diventerà uno spazio per eventi.
Palazzina di Comando. Per il cuore del compendio è stata privilegiata la destinazione culturale e museale, collegata direttamente con il Museo di Castelvecchio. Buona parte degli spazi saranno infatti a disposizione dei Musei civici e delle loro esigenze, di archivio ma anche di attività e laboratori.
Corte Centrale. Vi si concentreranno i servizi e le funzioni destinate ai giovani, spazi per gli anziani e le famiglie, luoghi per l’innovazione e la tecnologia, l’arte e la creatività, la sostenibilità e l’ambiente.
Ad assistere alle prime demolizioni era presente il sindaco Federico Sboarina, insieme agli assessori alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala e ai Lavori pubblici Luca Zanotto. Presenti anche la presidente della commissione Arsenale Paolo Bressan e il consigliere Roberto Simeoni.
“Oggi siamo partiti e non ci si ferma più – ha detto il sindaco -. L’arsenale è la prima opera pubblica su cui l’Amministrazione ha lavorato appena insediata, avviando un processo di partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza senza precedenti. A differenza del passato, dove la pianificazione era fatta a suon di centri commerciali, noi partiamo da una visione complessiva di Verona, secondo uno sviluppo armonioso e sostenibile. Per ciò che rappresenta l’arsenale, questo non è un cantiere come gli altri. Sono vent’anni che si parla di recuperarlo e toglierlo dallo stato di abbandono e degrado in cui i cittadini si sono rassegnati a vederlo. Un luogo dalle straordinarie potenzialità che ora, dopo anni di parole al vento, verrà finalmente restituito ai veronesi e alla comunità. E che, soprattutto, rimarrà di proprietà pubblica, perchè se c’è un’area che i cittadini sentono come propria è l’arsenale. Le destinazioni previste lo faranno diventare luogo di aggregazione adatto a tutte le età, spazio culturale e di innovazione artistica. Questo è senza dubbio un momento positivo per tutta la comunità. Per anni, passando da qui, abbiamo visto l’arsenale decadere piano piano, i tetti sfaldarsi, l’incuria prendere il sopravvento. Ora vediamo le ruspe in azione e tra pochi giorni lo vedremo impacchettato con le impalcature. I cittadini hanno la certezza che sarà loro restituito nella sua originaria bellezza”.
“Le demolizioni dureranno circa un mese – ha spiegato Zanotto -. Non si tratta solo di buttare già le palazzine, ma anche di recuperare tutto il materiale, separarlo in base alla tipologia, stoccarlo e quindi trasportarlo in discarica. Le palazzine demolite sono quelle che, non avendo valore storico, in accordo con la Soprintendenza non sono state inserite nel progetto di recupero. Al loro posto verrà realizzato il grande polmone verde del quartiere”.
“Andiamo spediti – ha detto l’assessore Segala -. Si procede su livelli diversi ma paralleli, proprio per arrivare all’obiettivo il prima possibile. A giorni sapremo il vincitore del bando a cui saranno affidati i lavori per il rifacimento delle coperture. Anche la progettazione definitiva è pressochè conclusa, i progettisti si stanno confrontando con l’Accademia di Belle Arti per i dettagli degli spazi interni, idem con i Musei civici per la Palazzina di Comando. Nella Corte Est abbiamo previsto il mercato coperto ma anche spazi per servizi pubblici. Ci piace il modello realizzato a Modena, ci siamo confrontati con la priorità per i dettagli tecnici, dagli accessi alla logistica per lo scarico delle merci. La priorità è tuttavia la Corte Ovest, l’avvio dei lavori è legato alla vendita di palazzo Verità Montanari, i privati che lo acquisteranno dovranno infatti finanziare il restauro della palazzina destinata all’Accademia di Belle Arti”.
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