Lo scorso settembre un attacco hacker alla Luxottica costrinse l’azienda al blocco parziale della produzione, con tutta una serie di danni correlati. Ora la polizia postale di Milano, con il coordinamento del Servizio polizia postale e delle Comunicazioni di Roma, sta eseguendo diverse perquisizioni domiciliari e informatiche in più regioni, in particolare Veneto ed Emilia-Romagna. A disporle il pm titolare delle indagini, il dott. Alessandro Gobbis.
L’intrusione informatica nei sistemi dell’azienda aveva imposto lo stop a due stabilimenti di Luxottica nel Bellunese. Diversi uffici erano stati costretti a chiudere e il personale era stato mandato a casa dopo una comunicazione via sms. Luxottica aveva fermato la produzione e la logistica degli stabilimenti di Agordo e Sedico nel Bellunese, in attesa che la situazione tornasse alla normalità.
Molti uffici erano stati chiusi a causa dei computer fermi e dell’impossibilità di stabilire connessioni informatiche. Collegandosi con il portale One Luxottica, ad esempio, compariva sullo schermo la scritta “sito non è al momento disponibile”, con l’aggiunta che i tecnici erano al lavoro per ripristinare il normale funzionamento della piattaforma.