Un attentato sanguinario ha scosso il Perù. Dove, secondo le autorità, la formazione di estrema sinistra “Sendero Luminoso” si sarebbe resa responsabile della morte di 16 persone, nella provincia di Satipo.
La regione è famosa per essere una delle zone più importanti per la produzione della cocaina; e dove, quindi, la rivalità tra i narcotrafficanti e il movimento marxista si fa più dura e violenta.
Sul luogo dell’attacco, sono stati rinvenuti diversi volantini che invitavano la popolazione a non schierarsi dalla parte del partito di destra “Forza Popolare”, nel ballottaggio del prossimo 6 giugno. In quell’occasione, la leader di Forza Popolare, Kenji Fujimori, sfiderà Pedro Castillo, leader del partito di sinistra “Perù Libero”. Su Castillo pendono le accuse di non aver mai disdegnato i rapporti con Sendero Luminoso; un’organizzazione che, tra il 1980 e il 2000, ha dato vita ad un’intesa guerriglia volta all’instaurazione di un regime rivoluzionario contadino. Lasciando sul terreno quasi 70.000 morti.
Il Gruppo d’ispirazione marxista-leninista, gode ancora di forza e appoggio popolare, nonostante gli arresti degli ultimi anni.
Sdegno e rabbia sono arrivati da parte della Fujimori, commentando la strage e i presunti responsabili. Invitando il Paese a non farsi intimorire dalla logica della violenza adottata da Sendero Luminoso.
Federico Kapnist