Pierantonio Zanettin, unico membro vicentino della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, commenta la relazione dell’ex sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta (Partito Democratico) che era stato convocato in audizione – ma la crisi di governo con le dimissioni di Conte e la chiamata di Draghi – hanno fatto saltare la convocazione. Così Baretta ha fatto pervenire in Commissione una relazione, depositata agli atti, che secondo Zanettin è la prova, numeri alla mano, del “flop di tale misura”.
Il Fondo per il risarcimento ai risparmiatori vittime di reato bancario è nato nel corso dell’estate 2017, come risposta al diffuso clima di malessere determinatosi tra i soci, gli obbligazionisti e gli azionisti, in relazione alla messa in liquidazione delle quattrobanche (Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti) e alla cessione delle due venete (Popolare di Vicenza e Veneto banca).
“La relazione del sottosegretario Baretta in ordine al Fondo indennizzo risparmiatori, messa oggi a disposizione della commissione Banche, certifica il flop di tale misura, tanto esaltata dai corifei dei precedenti governi, quanto deludente sotto il profilo dei risultati concreti”. Lo evidenzia l’onorevole Zanettin.
“In quasi otto mesi dalla scadenza del termine – sottolinea – non sono state licenziate neppure 10 mila domande ed erogati solo acconti per complessivi 18 milioni di euro. Circa 1.800 euro a pratica. Una autentica miseria. Ho fatto un rapido calcolo. Di questo passo, ben che vada, saranno necessari almeno otto anni per esaminare le 144 mila domande presentate. Di fronte alle difficoltà di lavoro incontrare dalla Commissione tecnica, a causa di una normativa di poco agevole applicazione, il prossimo Governo è chiamato ad una improcrastinabile revisione legislativa”.