Alla base della decisione di Banco Bpm ci sarebbe a quanto pare una latente insoddisfazione sull’andamento della partnership con il gruppo assicurativo, unita alla mancata chiarezza sulle conseguenze dell’ingresso di Generali come nuovo primo azionista di Cattolica. E così Bpm ha deciso di esercitare l’opzione per acquistare il 65% del capitale delle joint venture Vera Vita e Vera Assicurazioni dalla compagnia veronese.
L’operazione è stata immediatamente contestata da Cattolica, che nega che l’ingresso di Generali comporterà un cambio di controllo della società, e così l’istituto bancario guidato dall’Ad Giuseppe Castagna dovrà pagare 335,7 milioni delle quote che tre anni fa aveva ceduto per 853,4 milioni. Resta tuttavia il fatto che Cattolica potrebbe opporsi alla suddetta transazione e non è escluso che ne scaturisca un contenzioso.
La collaborazione con Cattolica riguarda la rete ex Banco Popolare e il prossima anno è in scadenza anche l’alleanza con Covea sugli sportelli ex Bpm. Una mossa che nel 2021 permetterà al Banco Bpm di avere le mani libere per la ricerca di un nuovo partner bancassicurativo a cui dedicare l’intera rete. Partner che, se si concretizzasse l’ipotesi di aggregazione con Bper, sarebbe facile individuare in Unipol, primo azionista dell’istituto modenese.
(In copertina Giuseppe Castagna, Ad di Bpm)