Archiviata ormai la stagione estiva, con pessimi risultati per il comparto del turismo e, in particolare per le città d’arte, l’amministrazione cittadina cerca di andare in aiuto di tutti quegli esercizi commerciali, che occupano spazi comunali e che hanno dovuto chiudere i battenti durante il periodo del lockdown.
Così ieri la giunta padovana ha deliberato un’ulteriore proroga al 15 dicembre 2020, con rateizzazioni fino al 2021, per tutti quegli esercizi, sono circa una settantina, tra negozi, bar, tabaccherie, farmacie e fiorerie, in affitto dal Comune, che non sono ancora riusciti a pagare i canoni dei mesi di marzo, aprile e maggio.
La proposta è stata presentata dal vicesindaco Andrea Micalizzi e dall’assessore al Commercio, Antonio Bressa, che hanno detto: “All’inizio della pandemia avevamo promesso che avremmo fatto il massimo per tutelare le attività commerciali della nostra città, a cominciare da quelle che si trovano negli spazi comunali. La speranza è che anche i privati seguano questo esempio”.
Così attività come la milanese Fede Group che gestisce il Caffè Pedrocchi o il gruppo padovano Vecchiato, che si occupa del bar-ristorante all’interno del centro culturale di San Gaetano, potranno tirare un momentaneo sospiro di sollievo.
Ma il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, sottolinea come ancora non sia abbastanza: “Certi privati dovrebbero abbassare i canoni diventati ormai insostenibili, ma anche il Comune potrebbe fare qualcosa in più e stanziare qualche decina di migliaia di euro per quegli esercizi che non sono negli spazi pubblici e sono costretti a pagare affitti ben più alti senza sconti o rateizzazioni”: