Il Comune perde il ricorso contro un tassista, le telecamere non sono omologate. A quanto pare hanno ragione i trasportatori e i motoscafisti, ma anche i veneziani che a bordo del loro barchino sono stati “beccati” a una velocità superiore rispetto a quella consentita. E così hanno presentato ricorso contro le multe: le telecamere di Argos erano (dato che il sistema di videosorveglianza oramai non esiste più) illegittime.
Lo sostiene la Corte di cassazione in un’ordinanza che mette la parola fine una battaglia che divide la città da anni. Resta il problema del controllo del traffico acqueo e delle tante imbarcazioni che non rispettano le regole, dove purtroppo mancano norme nazionali che tengano conto della specificità della laguna, con la barche usate come le automobili in terraferma.
L’amministrazione adesso sta studiando un’ordinanza: «Speravamo – ammette il comandante della polizia locale Marco Agostini – che il nostro memoriale di 40 e oltre pagine venisse tenuto in maggiore considerazione, vedremo come comportarci. Con il nuovo sistema di sorveglianza il problema si risolverà».
Argos nacque ai inizi Duemila all’epoca del commissario al moto ondoso e fin dall’inizio (fu spento e riacceso più volte) ci furono conflitti sulla sua legittimità.