Dopo i volantini denigratori, nelle ultime ore sono comparsi insulti e attacchi sui social network, a cui si sono aggiunte minacce di morte, indirizzati ai medici e infermieri dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, per quanto riguarda la vicenda del batterio killer, per cui dal 2018 al 2020 sono morti 4 neonati.
L’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Verona ha condannato questo clima di violenza verbale nei confronti degli operatori della Sanità. “Siamo vicini alle famiglie dei bambini vittime del citrobacter e faremo tutto il possibile, per quanto è nelle nostre competenze, perché venga fatta luce sulla vicenda” ha chiarito il presidente dell’Ordine, Carlo Rugiu. “Anche noi, come i genitori dei piccoli, chiediamo giustizia – ha aggiunto -. Motivo per cui confermiamo la nostra fiducia nella Magistratura e condanniamo, invece, il giustizialismo”.
Il sindacato dei medici ospedalieri Anaoo Assomed dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona ha deciso di depositare un esposto alla Procura della Repubblica per le minacce sui social. L’esposto è firmato dal segretario Aziendale, Flavio Guerrazzi e dal vicesegretario Regionale, Andrea Rossi. “Con il deposito dell’esposto – viene spiegato in una nota – Anaoo Assomed vuole denunciare la gravità delle intimidazioni, degli insulti e delle minacce di morte nei confronti dei medici della terapia intensiva pediatrica e neonatale comparse sul social network in questi giorni, aggravate da un’attività di volantinaggio non autorizzato all’interno dell’Azienda Ospedaliera, ritenendoli gravemente lesivi per la professione medica e per tutti i medici che vi operano”.
“Anaoo Assomed – prosegue la nota – condanna fermamente la gogna mediatica e i processi sommari intentati in modo indiscriminato contro i colleghi della Pediatria di Verona nell’ultima settimana, ritenendo che ogni decisione spetti alla magistratura che sta procedendo con tutti gli accertamenti necessari”.