Dopo l’intervento a mezzo stampa di Sboarina, che nei giorni scorsi aveva fatto un personale bilancio sul suo mandato come sindaco, arriva a stretto giro la replica di Federico Benini, capogruppo del PD in Consiglio comunale, che non risparmia un affondo contro il capo di Palazzo Barbieri.
“Saranno gli elettori a giudicare l’operato dell’amministrazione, ma questo non autorizza Sboarina a raccontare cose che non esistono: la ciclabile del Saval e lo stesso consolidamento di Ponte Nuovo non sono farina del suo sacco. L’incremento del verde pubblico non l’ha visto nessuno, se non negli obblighi di piantumazione previsti dalle leggi e in opere compensative di alcuni nuovi supermercati come al Saval e in Corso Milano. Al contrario, tutti abbiamo visto centinaia di alberi tagliati per far spazio al filobus, che tuttavia è ancora in alto mare ed è comunque destinato a cambiare”, spiega Benini.
Tra le altre opere insiste che pure il “ribaltamento del casello di Verona Sud e il Central park sono progetti di cui il Comune di Verona non è titolare perché fanno capo ad altri enti (Ferrovie, Autostrade) e nei quali Palazzo Barbieri non mette un centesimo”.
Non manca una stoccata anche contro la discussa e contestata Variante 29: “Sboarina continua a rivendersi politicamente gli investimenti che i privati o gli altri enti fanno sulla città, ma sfugge ad una semplice domanda: quali sono le opere pubbliche avviate e finanziate e concluse dalla sua amministrazione in questi cinque anni?”.
“Dal Sindaco di una città di 256 mila abitanti ci aspettiamo qualcosa di più – insiste Benini -. Invece anche nel Dup 2022-2024, documento unico di programmazione, non c’è una sola opera pubblica comunale di rilievo, solo manutenzioni, tra l’altro in misura ben inferiore rispetto ai bisogni dei quartieri”.
A questo punto Benini tira le somme dei lavori pubblici degli ultimi quattro anni: “L’Arsenale è un cantiere praticamente vuoto, mentre il nuovo Stadio è un progetto totalmente svuotato ora che il Chievo è fuori dai giochi. Il Sindaco risponda: se il piano economico finanziario non stava in piedi quando sulla carta poteva contare su due squadre cittadine in serie A, come può pensare di renderlo sostenibile adesso che è rimasto soltanto l’Hellas Verona?”, conclude il consigliere del Pd.
L.M.