“Mercoledì incontreremo al ministero dell’Economia il sottosegretario Villarosa e ribadiremo che l’unica strada percorribile, per salvare il settore, è quella di uno scostamento di bilancio ad hoc, per un importo di 20 miliardi di euro, da girare in tempo reale sui nostri conti correnti. Il sottosegretario ha già dato la sua piena disponibilità a intraprendere questa via e ci auguriamo che, adesso, si passi dalle parole ai fatti”, a dirlo Paolo Bianchini, presidente del Mio Italia (Movimento imprese ospitalità), associata Federturismo Confindustria.
Bianchini sottolinea che “l’elemosina del decreto Ristori non serve a niente: o si decide di aiutare davvero le imprese in difficoltà anche a causa di provvedimenti scarsi di progettualità e lungimiranza, con una manovra immediata e consistente, o moltissime aziende falliranno entro l’anno”.
“Quello di mercoledì – conclude Bianchini – sarà un appuntamento decisivo: i ‘faremo’ e i ‘daremo’ non bastano più, servono soldi subito ed è questo che deve capire il Ministro Gualtieri una volta per tutte. Altrimenti abbia il coraggio di dire che preferisce far indebitare ulteriormente con le banche aziende già sull’orlo della chiusura piuttosto che lo Stato”.
Come lui, tantissimi imprenditori ritengono che il decreto ristori non serva che a mettere una pezza su un problema che è bene più grande e che senza un intervento serio del governo moltissime imprese, di vari settori, rischieranno di non rialzare più le serrande.
Nei giorni scorsi il sottosegretario Villarosa, fuori dal ministero dell’Economia aveva detto: “Abbiamo già erogato ben 200 mila bonifici in 10 giorni, per circa 1 miliardo di euro a tutte le attività che hanno subito delle restrizioni a causa dei nuovi decreti messi in atto. Aiuteremo anche le imprese aperte che subiranno dei cali di fatturato a causa di questa emergenza”. Ma resta da sapere con quali modalità e tempi.