“La nostra missione in Afghanistan non è mai stata pensata per costruire una nazione”. Parole taglienti quelle del presidente Usa Joe Biden, intervenuto dalla Casa Bianca. “La scelta che avevo era proseguire l’accordo negoziato da Donald Trump con i talebani o tornare a combattere”.
Il presidente ha difeso “fermamente” la sua decisione di ritirare le truppe dall’Afghanistan, sostenendo di aver fatto “l’interesse nazionale” e che gli americani “non faranno quello che non fanno gli afghani”, ossia combattere e morire per il loro Paese. L’Afghanistan è caduto “più rapidamente del previsto”, ha riconosciuto quindi Biden, dimostrando che l’epilogo era comunque scontato.
Gli Usa hanno dato all’esercito afghano “tutte le opzioni” possibili per combattere i talebani, ha sottolineato. Biden ha minacciato una risposta “devastante” se i talebani attaccheranno gli interessi americani, in particolare durante le operazioni di evacuazione in corso a Kabul.
I membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu “hanno chiesto l’immediata cessazione di tutte le ostilità in Afghanistan e l’istituzione, attraverso negoziati, di un nuovo governo che sia unito, inclusivo e rappresentativo, anche con la partecipazione piena, equa e significativa delle donne”, ma le immagini che giungono dal Paese Mediorientale fanno pensare ad altro.
“Stiamo ricevendo notizie agghiaccianti di gravi restrizioni ai diritti umani in tutto il paese. Sono particolarmente preoccupato per le notizie delle crescenti violazioni contro le donne e le ragazze afghane, che temono un ritorno ai giorni più bui. È essenziale che i loro diritti conquistati a fatica siano protetti”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza.
In questo caotico contesto, emerge la posizione della Cina che si dice disposta a sviluppare “relazioni amichevoli” con i talebani dopo la loro presa del controllo dell’Afghanistan. “La Cina rispetta il diritto del popolo afghano di determinare in modo indipendente il proprio destino e futuro, ed è disposta a continuare a sviluppare relazioni amichevoli e di cooperazione”, ha replicato la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, a una delle domande fatte in conferenza stampa sulla situazione in Afghanistan. Pechino, inoltre, “è disposta a svolgere un ruolo costruttivo nella pace e nella ricostruzione dell’Afghanistan”, ha aggiunto Hua.
Il posto lasciato libero dagli Stati Uniti sembra verrà occupato presto, rimodellando gli equilibri dello scacchiere asiatico e non solo.