Il bomba day è finalmente arrivato. Sono iniziate di primo mattino le operazioni di evacuazione delle oltre 3000 persone, che hanno dovuto lasciare la loro abitazione o tenere chiusa la propria attività. È stata data la precedenza alle persone semi-autosufficienti e non-autosufficienti, che sono state trasportate in parte all’Ospedale San Bortolo e in parte negli spazi messi a disposizione dal Comune per l’accoglienza, tra il Villaggio del sole e la zona Barche. Subito dopo sono iniziati i distacchi delle utenze di luce e gas.
Il disinnesco riguarda una bomba d’aereo della Seconda Guerra Mondiale, di oltre 200 chili, di fabbricazione inglese, rinvenuta recentemente in un cantiere privato del centro storico cittadino, in contra’ Mure Pallamaio. “Si tratta di una bomba armata e non in sicurezza, particolarmente deteriorata a causa delle condizioni del lancio e delle esplosioni di quel tempo e che un’adeguata pressione esterna potrebbe far esplodere”, ha spiegato il colonnello Gianluca Dello Monaco, che guida le operazioni di disinnesco.
Attorno alla bomba sono state create protezioni di 400 metri cubi di sabbia, che hanno consentito di ridurre la zona da evacuare a 450 metri, dai 1400 previsti inizialmente, che avrebbero paralizzato l’intero centro storico. Al termine delle operazioni, l’esplosivo della bomba verrà fatto brillare nella cava di Alonte.
Portata a compimento la fase di evacuazione, le forze dell’ordine e la Protezione civile hanno chiuso i varchi e iniziato i controlli e le verifiche dell’area di sicurezza, coadiuvate da una serie di droni, per accertare che non ci fosse più nessuno all’interno. Solo dopo il loro via libera, sono scattate le operazioni degli artificieri dell’8°Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” di Legnago, che verosimilmente concluderanno il disinnesco dell’ordigno nel primo pomeriggio. Fino a quel momento un terzo del centro storico sarà da considerare off-limits: sarà vietato il passaggio dei treni delle tratte Verona-Padova, Vicenza-Schio, e Vicenza-Treviso, tra le 7.45 e le 16 e, vietato il sorvolo della città.
All’interno del perimetro della zona da evacuare, c’è un’area entro il raggio dei 150 metri dall’ordigno, nella quale è stato chiesto ai residenti di lasciare le finestre aperte per evitare un eventuale rottura dei vetri in caso di scoppio accidentale dell’ordigno e per questo sono state organizzate delle squadre di controllo per contrastare possibili episodi di sciacallaggio.
Come stamattina per l’avvio delle operazioni, la fine del disinnesco sarà scandita dal suono delle sirene mobili anti-alluvione.