Quello che è successo questa mattina nel raggio di 352 metri dall’ordigno rinvenuto in via Città di Nimes, nel cantiere della filovia, è stato studiato e programmato nei minimi dettagli. In primis le operazioni di evacuazione della popolazione, con servizi navetta speciali e un centro di accoglienza alla Gran Guardia. E poi l’attivazione di posti di blocco e vigilanza in tutta la zona rossa, affinché nessuno la attraversasse e le abitazioni fossero al sicuro da eventuali malintenzionati.
Stamattina è stato quindi rimosso e spostato l’ordigno bellico, che non verrà fatto brillare sul posto ma a Boscomantico il giorno successivo, per non creare disagi all’Aeroclub. Oggi, dalle 7 alle 12, 60 volontari della Protezione civile e altrettanti uomini delle Forze dell’Ordine sono stati impegnati per garantire la sicurezza dei 1.217 residenti che hanno lasciato le loro case. Ma hanno anche tutelato le abitazioni che si trovano dentro al raggio della bomba e gli artificieri stessi, affinché potessero condurre al meglio il loro lavoro e ripristinare l’area il prima possibile.
Operazioni in città. È stato il Centro coordinamento soccorsi della Prefettura a dare il via all’intera operazione. Dalle 7 alle 8.30 la popolazione interessata è stata fatta evacuare. Dopodiché sono partiti gli accertamenti per verificare che tutto fosse in regola e che piazze e strade fossero completamente sgombere. Un elicottero della Polizia di Stato ha sorvolato la zona. Ad affiancare il Cos, ovviamente, anche il Centro operativo comunale. Per tutta la mattinata sono stati chiusi al transito i sottopassi della circonvallazione esterna e l’ultimo tratto della bretella T4-T9, con uscita obbligatoria allo Stadio.
Operazioni a Boscomantico. Una volta rimossa la spoletta sul posto del rinvenimento e lasciati passare i 30 minuti di saturazione, l’ordigno è stato movimentato e scortato fino a Boscomantico. Il trasporto è stato effettuato da un mezzo militare con una staffetta della Polizia stradale. Lungo tutto il tragitto concordato con gli artificieri, erano presenti anche un’autobotte dei Vigili del Fuoco e la Croce Rossa. In un’area già definita, è stato predisposto un fornello di brillamento con posa in opera di 100 metri cubi di sabbia asciutta. Ed è stata realizzata una trincea a protezione di una conduttura interrata del gas, che ovviamente verrà disalimentata, posta a circa 180 metri da dove sarà disinnescata la bomba da parte degli artificieri dell’8° Reggimento Genio Guastatori. Dopodichè l’ordigno verrà distrutto definitivamente.
L’ordigno. La bomba inglese, probabilmente caduta su Verona nel gennaio 1945, pesa all’incirca 500 libbre ossia 250 chili e contiene 104 chili di esplosivo ad alto potenziale, che ha preservato la sua pericolosità, anzi, potenziata dal tempo e dalla sua azione corrosiva. L’ordigno, già messo in sicurezza nel momento del rinvenimento, presenta nella parte posteriore una spoletta contraddistinta dal numero 3, tale da permettere la rimozione a distanza. Ha inoltre un gancio di sollevamento e trasporto.
A dare i dettagli dell’operazione, nella giornata di ieri, è stato, in diretta streaming, il sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore alla Sicurezza Marco Padovani e al vicecomandante della Polizia locale Lorenzo Grella. Presenti anche il vicario del Prefetto Francesca De Carlini, il capo di gabinetto della Questura Luciano Iaccarino e il Comandante dell’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” Gianluca Dello Monaco. Per oggi alle 12,30 è atteso un altro aggiornamento.
“In queste settimane le Istituzioni, assieme alle Forze dell’Ordine e agli uffici hanno fatto un lavoro davvero eccellente non solo per studiare al meglio tutti i dettagli dell’operazione ma anche per ridurre i disagi per la città e i veronesi – ha detto il sindaco -. Abbiamo utilizzato tutti i canali di comunicazione per informare soprattutto i residenti della zona rossa sulle procedure da mettere in atto, poche regole, chiare ma che vanno rispettate per la buona riuscita del disinnesco. Ringrazio coloro che hanno lavorato per accelerare il più possibile le tempistiche di disinnesco, nonostante la pandemia che rende tutto più difficile. Nell’ultimo anno non ci è mancato davvero niente”.