Sono passati appena pochi giorni dalla riconferma di Brugnaro a sindaco, che già il primo cittadino ha presentato le richieste per il Recovery Fund: interventi su mobilità, ambiente ed efficientamento energetico tra i punti principali.
Brugnaro non ha perso tempo per ricordare il ruolo di Venezia e ha già un appuntamento con il sottosegretario all’Economia (ed ex sfidante) Pier Paolo Baretta, per discutere della collaborazione tra Ca’ Farsetti e l’esecutivo.
«Ci sono 200 miliardi di Recovery Fund, Venezia deve avere la sua parte – ha detto il sindaco -. Qui sono venuti tanti ministri nelle ultime settimane, hanno fatto delle promesse ai veneziani, adesso devono mantenerle».
Il piano poggia su tre pilastri, quelli che di fatto ha individuato l’Unione Europea come prioritari nella ripresa all’epoca dell’emergenza coronavirus: intermodalità, ambiente, efficientamento energetico. Tra i progetti la riqualificazione della stazione di Mestre, vaporetti ibridi (34 nuovi e 35 riconvertiti) e cold ironing con l’elettrificazione delle banchine a servizio di navi e yacht.
E ancora scavo dei rii, nuova condotta dell’acquedotto, sistemazione delle fognature e completamento del marginamento di Porto Marghera. Non da ultimo si pensa all’efficientamento energetico di case, scuole ed edifici pubblici.
Le idee non mancano, e di certo non sarà l’unico sindaco a volere un parte dei soldi che arriveranno dall’Europa, ma saranno abbastanza?