Diminuiscono i depositi delle famiglie padovane durante il lockdown, tra aprile e giugno 2020, una flessione leggera, – 0,4%, che però corrisponde a circa 80 milioni di euro che mancano da risparmi bancari e postali.
Una cosa mai successa, stando ai dati forniti dalla Banca d’Italia sulla provincia euganea, un dato che va analizzato correttamente, soprattutto se paragonato alla crescita complessiva dei depositi registrata da Bankitalia alla fine del secondo trimestre 2020.
Infatti, la cifra complessiva raggiunge i 28,4 miliardi di euro (poco meno di 1 miliardo in più del trimestre precedente) ma, le famiglie consumatrici, che a questo ammontare contribuiscono per 18,7 miliardi di euro, hanno registrato un dato in controtendenza.
E a subire “l’effetto-Covid”, sono state anche le pubbliche amministrazioni che hanno registrato una flessione dei depositi di circa l’11% in soli tre mesi, passando dai 344 milioni di euro del marzo 2020 ai 307 di giugno.
E in questa situazione di instabilità generale non è strano che in molti preferiscano puntare ai risparmi piuttosto che agli investimenti, e non sono state poche le persone a dover attingere ai propri risparmi per sopravvivere, in particolare le partite Iva e i professionisti, oltre che i precari e i dipendenti del settore privato che, finiti in casa integrazione, si sono trovati a reddito ridotto.