La flebile speranza che ancora sorreggeva il Chievo Verona, in attesa della pronuncia del Tar del Lazio sul ricorso presentato dalla società di Luca Campedelli, è definitivamente sparita.
È stato infatti respinto dal Tar del Lazio il ricorso del Chievo che chiedeva l’iscrizione in sovrannumero in Serie B dopo la bocciatura degli organi sportivi. “Alla data del 28 giugno 2021 -scrivono i giudici-, termine perentorio indispensabile per garantire il regolare svolgimento del campionato in condizioni di parità dei partecipanti, la società ricorrente non risulta né avere assolto agli obblighi fiscali maturati dal periodo di imposta 2014 al 2018, né avere depositato atti di transazione e/o rateazione del debito, ovvero atti provenienti dal soggetto creditore attestanti la regolarizzazione della situazione debitoria, ossia atti idonei a garantire con certezza le menzionate esigenze”.
I giudici del Tar chiariscono che, nell’ordinanza siglata martedì e pubblicata oggi (mercoledì 18 agosto 2021) a loro avviso “non è neppure ravvisabile alcuna disparità di trattamento in relazione all’ammissione del Chievo al precedente campionato” e che, pertanto, “la decisione del Collegio di Garanzia, sulla scorta di quanto sopra osservato e della rilevata contraddittorietà tra le affermazioni della ricorrente in ordine alla simultanea condizione di equilibrio finanziario e di temporanea obiettiva difficoltà, appare conforme alla normativa di cui al Sistema delle Licenze Nazionali e comunque non irragionevole”.