Cambio di passo per la campagna vaccinale anti-Covid nel Veneto. Adesso si punta a 50mila somministrazioni al giorno (contro le punte massime di 11-12 mila), ma dopo gli over 80 (360mila), ci si prepara ad immunizzare nuove fasce d’età, che saranno decise dalla Conferenza delle Regioni Convocata per mercoledì.
Questi i cambiamenti voluti dal generale Figliuolo, che in Veneto ricevono apprezzamenti. “Il virus non va a comunità o a professioni – aveva chiarito infatti il dott. Michele Mongillo, responsabile dell’Unità regionale di Prevenzione e Sanità pubblica -. Dovremmo dare precedenza ai 45enni, i più colpiti, ai 75enni, classe maggiormente presente in terapia intensiva, e agli ottantenni, che contano la gran parte delle vittime. In parallelo bisognerebbe proteggerei giovani, tra i quali l’infezione circola rapidamente”.
Il nuovo piano del governo infatti è quello di immunizzare i ragazzi dai 16 anni, in modo da poter garantire un ritorno in classe e un arresto al circolazione del virus. Dopo lo stop per l’assenza di dosi, dal 26 febbraio il Veneto ha ripreso a somministrare le prime dosi, finora assunte da 266.023 cittadini, il 6,3% dei 4,2 milioni in totale e sono solo 128.880 quelli che hanno ricevuto anche il richiamo.
Insomma, la parola d’ordine è accelerare, anche con l’aiuto degli specializzandi, con i quali ieri si è giunti ad un accordo. Quindi stop alle scorte del 30% tenute in magazzino per i richiami, tutte devono essere iniettate, per questo i centri vaccinali devono essere aperti tutta la settimana.
Facciamo il punto: tra pochi giorni sarà conclusa la Fase1A che ha coinvolto 185mila tra sanitari, operatori e ospiti delle Rsa, poi entro il 19 marzo dovrebbero assumenre la prima dose i farmacisti e dal 15 marzo saranno vaccinati gli informatori scientifici.
Per quanto riguarda gli anziani è in corso la vaccinazione delle classi 1940 e ’41, e da lunedì assumeranno la prima dose i nati nel 1939 e nel 1929, dal 15 si procederà con i 93enni e i più anziani e con quelli nati nel 1938 e così di seguito.
Intanto stanno vedendo immunizzati anche i malati fragili e il personale scolastico (120mila tra docenti e tecnici hanno assunto la prima dose) forze dell’ordine, esercito, detenuti e polizia penitenziaria, lavoratori dei servizi essenziali. Protestano invece i medici di base che pare siano stati dimenticati.
Intanto per fine mese si attendono centinaia di migliaia di dosi di vaccino, ai quali si dovrebbe aggiungere anche il nuovo siero di Johnson&Johnson.