Sulla proposta di creare un’Università della Montagna, proposta da direttore del Corriere del Veneto, Alessandro Russello, è intervenuto anche Alessandro Mazzucco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona e già rettore dell’Università di Verona, che sottolinea come la proposta “merita attenzione da parte di tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra regione. All’uscita difficile dall’emergenza creata dalla pandemia Covid, anche il «Grande Nordest» italiano in Europa (da Bologna a Bolzano, da Verona a Trieste, da Venezia a Belluno) deve darsi una road map strategica. E investire in alta ricerca e formazione avanzata si presenta come indubbia direttrice maestra. L’ipotesi di fare di Cortina un polo di advanced education presenta molteplici profili d’interesse. Vi si leggono sperimentati format socioeconomici: quello che punta a valorizzare a fondo – in tutti i suoi ritorni virtuosi – le energie di un singolo territorio-distretto; oppure quello che invita a dare piena sinergia a tutti i punti di forza di un sistema territoriale vasto e complesso”.
Da conoscitore dell’ambiente accademico sottolinea come: “Università e turismo sono certamente i pilastri del sistema-Veneto e del più ampio Nordest. E l’iniziativa imprenditoriale trainata dall’innovazione vi opera da sempre come leva di resilienza e sviluppo. I presupposti per una fase nuova di progresso attorno a una relazione evoluta fra università e impresa sembrano dunque non mancare. Non è certo avvenuto per caso che la candidatura vincente di Cortina per le Olimpiadi invernali 2026 sia maturata in partnership con Milano: che è fra l’altro un grande hub universitario europeo. Il cammino si presenta comunque sfidante. Un istituto universitario per il turismo a Cortina si propone di per sé come un ambizioso progetto «Next Generation», secondo il fondamentale canone strategico coniato dall’Unione Europea, ora in peculiare proiezione «Recovery»”
Eper puntare a questi risultati “sostenibilità ambientale e digitalizzazione sono le main guidelines delineate dalla Ue per accelerare un grande sforzo collettivo di ripresa nel cambiamento. Il Cadore è oggi fortemente impegnato nell’essere competitivo come distretto turistico «4.0», lungo le diverse dimensioni dell’innovazione sostenibile. La capacità di rispetto per l’ambiente è oggi vantaggio concorrenziale primo per un’industria «intelligente», in grado di padroneggiare competenze digitali. Fondazione Cariverona – che ha fissato in Ambiente, Capitale Umano e Innovazione Sociale le tre priorità della sua pianificazione triennale in corso – ha potuto cogliere questa vitalità all’opera in Provincia di Belluno: sostenendo fra l’altro, ultimamente, un’innovativa rete di fruizione di storia, natura e arte progettata dalla Magnifica Comunità di Cadore”.
“Per questi motivi – conclude Mazzucco – ho trovato particolarmente utile la sollecitazione per una riflessione su un’ipotesi concreta e tuttavia per molti versi più generale ed esemplare. Non c’è solo Cortina d’Ampezzo come possibile incubatrice di nuovi snodi del network accademico del Nordest. Non c’è solo il settore turistico in attesa di un salto di qualità strategico dall’interfaccia con l’università. Ed è indubbiamente quest’ultima a non potersi sottrarre a un profondo ripensamento «Next Generation»”.