Oggi è uscito in edicola e online il primo numero di Domani, il nuovo quotidiano edito da Carlo De Benedetti e diretto da Stefano Feltri.
In molti ricorderanno Carlo De Benedetti, 85 anni, a lungo importante manager italiano e primo editore di Repubblica: nel 2019 aveva tentato di ricomprare parte delle quote di Repubblica, dopo aver criticato le scelte editoriali del giornale; i suoi figli, che si erano detti «amareggiati» avevano rifiutato l’offerta. De Benedetti non si può certo dire sia rimasto a guardare e allora ha deciso di fondare un nuovo quotidiano.
Nell’editoriale pubblicato in prima pagina, il direttore, Stefano Feltri, scrive che Domani «ha l’ambizione di costruire insieme ai suoi lettori un destino differente da quello prodotto dalla somma di scelte ed errori passati» e dice che «Domani difenderà le ragioni della democrazia liberale» e «la nostra priorità saranno le disuguaglianze».
Nel giornale si legge ancora: “Per essere credibile, un giornale deve essere indipendente. Domani nasce dall’iniziativa di Carlo De Benedetti, lontano da tempo da ogni attività imprenditoriale, che ha finanziato la società editoriale. Dopo la fase di avvio, le azioni passeranno a una fondazione che garantirà risorse e autonomia. L’obiettivo unico dell’azienda (e della fondazione) è realizzare questo giornale. Non si tratta però di un progetto filantropico: i giornali esistono se hanno lettori che li comprano in edicola e che si abbonano online. Avremo anche la pubblicità, ma noi abbiamo scelto di dipendere dai lettori per essere liberi di fare inchieste e prendere posizioni, senza condizionamenti”.
Il primo numero, venti pagine al costo di 1 euro, dà spazio alla politica e alla cronaca italiana, alle notizie brevi, alle lettere, poi ci sono “Analisi” e “Idee” e articoli di approfondimento su politica, società, cultura ed esteri e anche pubblicità.