Nella serata di ieri Cattolica Assicurazioni ha diffuso un nuovo comunicato in cui, tra le altre cose, annuncia le dimissioni dalla carica di amministratore dell’avv. Luigi Castelletti, consigliere indipendente non esecutivo, Presidente del Comitato Parti Correlate, «per personali sue valutazioni sul prosieguo dei lavori circa il riassetto nella governance della Società».
Il comunicato è stato l’occasione per fornire inoltre nuovi dettagli dell’ispezione dell’Ivass, già annunciata il 9 gennaio scorso (e della quale vi abbiamo già parlato in un altro articolo). A seguito delle verifiche ispettive effettuate, l’Autorità di Vigilanza ha segnalato alcune contestazioni che riportiamo di seguito:
- Sono state rilevate carenze circa il sistema di governo societario e di gestione dei rischi. Secondo l’Autorità, il Consiglio di Amministrazione non ha improntato la propria azione “a canoni di cautela e prudenza” con conseguente pregiudizio potenziale per la solvibilità del Gruppo e la necessità di rafforzamento dei mezzi propri. È risultata limitata la capacità dell’Organo di valutare compiutamente i profili di rischio/rendimento relativi ad alcune rilevanti decisioni di business, in questo senso è evidenziata l’operazione di bancassurance con Banco BPM, sottoscritta nel 2018.
- Il Consiglio di Amministrazione è sostanzialmente venuto meno alle proprie prerogative di indirizzo, gestione e controllo – “assumendo rilevanti decisioni senza il necessario vaglio critico” – e spesso avallando passivamente processi decisionali non rispettosi del dovere di agire informati da parte dei consiglieri.
- Il Presidente del Consiglio di Amministrazione (Paolo Bedoni) non ha svolto adeguatamente il proprio compito di garante del buon funzionamento dell’organo, ponendo in essere condotte – “anche in contrasto con lo statuto societario” – che ne hanno alterato il processo di formazione delle decisioni e che, per la loro opacità, hanno pregiudicato il diritto degli amministratori all’assunzione di decisioni informate.
Queste le principali contestazioni a carico del gruppo veronese, ma non sono mancati anche richiami al Comitato per il Governo Societario e la Sostenibilità e a quello di Controllo sulla Gestione. Il CdA è stato chiamato in causa anche per non aver svolto adeguatamente il ruolo di indirizzo e di monitoraggio delle attività svolte dalle proprie controllate Cattolica Beni Immobili e Cattolica Agricola (che dalla loro costituzione hanno perso 23 milioni). Perplessità sono state sollevate anche per quanto riguarda gli investimenti nella società H-Farm e nel Fondo Ca’ Tron H Campus.
E quindi a fronte dei sopra citati rilievi, IVASS ha richiesto, ai sensi dell’art. 188, comma 3-bis del Codice delle Assicurazioni Private, che Cattolica provveda:
- all’attuazione di un rafforzamento del sistema di governo societario;
- alla revisione della politica di remunerazione, adottando soluzioni operative atte a garantire, in particolare, una più appropriata correlazione tra la remunerazione e i premi corrisposti e la dimensione aziendale e del gruppo:
- a non dare corso, indipendentemente dal loro valore ad eventuali operazioni di apporto di liquidità, sotto qualsiasi forma, alle società controllate non assicurative, e di investimento nel Fondo Ca’ Tron H Campus senza il previo parere favorevole del Comitato per il governo societario, la sostenibilità e la generazione del valore;
- alla vendita delle azioni proprie acquisite a seguito dell’esercizio del diritto di recesso e pari a complessive 20.720.350 nel termine massimo della chiusura dell’esercizio 2021.
L’IVASS si aspetta inoltre un rapido completamento del rafforzamento patrimoniale mediante il collocamento della seconda tranche dell’aumento di capitale per euro 200 milioni. In questo senso l’organo di controllo spinge per la definitiva trasformazione in società per azioni e per un profondo ricambio dei componenti del CdA.
Una doccia fredda per Cattolica, che ora si trova a redarre un piano di rimedio per far fronte a tutti i richiami che le sono stati fatti dall’IVASS. E sullo sfondo si intravede ancora Generali, che per il momento resta solo a guardare, ma di sicuro stare facendo le sue valutazioni.