In questo momento turbolento, il presidente di Confindustria, Michele Bauli, è tornato sul futuro dell’aeroporto Catullo. La vicenda sta facendo scaldare gli animi dei Veronesi da parecchio tempo: lo scalo ha bisogno di investimenti importanti e bisogna trovare chi metta i soldi. Di questo si è parlato ieri in una riunione della commissione comunale competente, alla quale sono stati invitati i vertici di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Apindustria, Confidi, Ristoratori e Agenzie di viaggio.
Dal presidente di Confindustria, Michele Bauli, è arrivata un’indicazione chiara: “In passato il Catullo ha rischiato di fallire, cosa che ci auguriamo non si ripeta, ma adesso vanno fatto investimenti importanti. Save ha dichiarato di voler andare in maggioranza e noi, con tutte le garanzie del caso per la tutela del territorio, non abbiamo nulla in contrario. Certamente si poteva fare anche di più, ma il giudizio su Save è positivo, ricordando da dove si era partiti. E quando si lancerà l’aumento di capitale – ha concluso Bauli – credo che l’intero sistema-Verona dovrà sottoscrivere questo aumento, perché investire sul nostro aeroporto penso sia un dovere per tutti“.
Pareri diversi arrivano invece da Apindustria e da Confidi. Renato Della Bella ha accusato Save di non aver fatto investimenti di rilievo e adesso “bisogna capire se ha le risorse per farli e se ha voglia di farli a Verona”, e Andrea Sartori, presidente di Confimi, ha aggiunto che sono i soci pubblici a dover sottoscrivere l’aumento di capitale “con il socio privato attuale oppure aprendosi al mercato perché ci sono fior fiore di realtà in grado di soddisfare le nostre esigenze”.
Ecco le reazioni del mondo politico. Alberto Bozza, Consigliere regionale di Forza Italia, ha commentato: “Condivido le parole del Presidente di Confindustria Michele Bauli che promuove l’operato di Save e auspica che si possa confermare lo schema della partnership tra soci pubblici e privati. Verona deve rimanere saldamente ancorata al sistema aeroportuale regionale veneto per non soccombere a quello lombardo. Torno a ricordare che Save ha salvato l’aeroporto, che era a un passo dal fallimento e in questi anni lo ha risanato. Attaccarla pretestuosamente significa costruirsi un comodo alibi per giustificare l’immobilismo, in questi anni, di una parte dei soci pubblici”.
Diverso il parere di Michele Bertucco, di Sinistra in Comune, che ha ricordato la sua contrarietà all’ingresso di Save nel Catullo nel 2012 senza bando di gara, “ma adesso che c’è non la si può cacciare fuori perché non piace più a coloro che l’avevano fatta arrivare in quel modo”.
Al termine dell’incontro il Pd, attraverso una nota, ha sostenuto che “sarà difficile compattare la compagine dei soci pubblici ma è proprio a questo compito che il Comune di Verona è chiamato: lo strapotere dei soci privati è stato determinato dalla stessa compagine politica che ora se ne lamenta, e per arginarlo è fondamentale che il fronte dei soci pubblici sia compatto e autorevole: ma Sboarina ne avrà la forza?”.