Si attende ancora la conferma ufficiale per partire con la demolizione del sito industriale di Polesine Camerini che vedrà la centrale Enel trasformarsi in Deltafarm, l’innovativo villaggio turistico di Human company, ma intanto è Isaholidays, sulle pagine del proprio sito, a presentare un nuovo progetto turistico.
L’azienda prendendo spunto dalle palafitte dei pescatori vuole creare un insediamento di 53 cavane turistiche nel tratto di laguna direttamente connesso al mare, tra la quella che è nota come Spiaggia delle Conchiglie e Punta Garbin. Un progetto ambizioso: “La nuova frontiera del turismo naturalistico è nel cuore del Delta del Po. E, più precisamente, nella Sacca di Scardovari, separata dal mare da sottili lingue di terra e lidi sabbiosi. Lì dove, come per incanto, sorge uno degli scenari paesaggistici più affascinanti del Parco Naturale Veneto del Delta del Po, riconosciuto Patrimonio dell’Unesco e Riserva della Biosfera”.
È la stessa società a spiegare: “Proprio la struttura a palafitta di tali costruzioni tipiche, la loro posizione privilegiata che permette di godere un panorama mozzafiato e di vivere un’immersione a pieni sensi nella natura incontaminata, ha ispirato un progetto che reinventa la vacanza green e rende ancora più ricca di emozioni la proposta turistica firmata Isaholidays”. I motivi dietro allo sviluppo di Villaggio Barricata si richiamano ad: “Una scelta che nasce dal desiderio di offrire un’ospitalità ecosostenibile dal fascino esclusivo che sposa la valorizzazione di un territorio unico nel suo genere con l’emozione di vivere una straordinaria magia a fior di pelle”.
Ogni cavana sarà dotata di ogni comfort e potrà disporre anche di un piccolo motoscafo per andare alla scoperta di un paesaggio fluviale e lagunare unico al mondo. Su questo tema ieri Silvia Siviero e Valerio Gibin, consiglieri di opposizione di Progetto civico hanno presentato un’interrogazione. “Molti pescatori lamentano la mancanza di informazioni malgrado due assessori siano parte integrante del Consorzio cooperative pescatori, e vi facciano parte i presidenti delle coop”, hano spiegati i due.
A preoccupare il comparto ittico è il possibilem impatto dell’opera, considerato che l’Amministrazione Pizzoli ha bocciato la richiesta del Consorzio che chiedeva l’inserimento di un’area a cavane e pontili sulla parte bassa destra della Sacca, da Barricata a Punta Garbin, con destinazione pesca professionale. Al suo posto sarebbe stata individuata una destinazione ricettivo turistica insieme ad altre due prospicienti all’Oasi di Ca’ Mello.
“Come Giunta Bellan avevamo fatto una scelta precisa – rimarcano i consiglieri -. Lasciare quasi tutta la Sacca per la pesca, con solo una piccola parte non produttiva per un centro velico. A che punto è ora questo progetto di 53 cavane turistiche? Chi ne è stato informato? Cosa farà il Comune per non pregiudicare le zone produttive della Sacca?”.